TERAMO – Il sostituto procuratore di Ascoli Piceno Umberto Monti, che indaga sull’omicidio di Carmela "Melania" Rea, è partito stamani per Roma a bordo di un’auto dei carabinieri. A quanto si è appreso, nella Capitale si confronterà con i carabinieri del Raggruppamento investigazioni scientifiche sulle risultanze degli accertamenti tecnici condotti dal Ris su un centinaio di reperti sequestrati nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa di Melania da Colle San Marco il 18 aprile e ritrovata morta nel bosco di Ripe di Civitella il 20 aprile. Non è escluso che, in base alle risposte che emergeranno, sulla strada del ritorno Monti possa interrogare il marito di Melania, il caporalmaggiore dell’esercito Salvatore Parolisi, tornato in Campania subito dopo il delitto con la figlioletta di
18 mesi, in licenza per gravi motivi familiari. L’uomo, che stamani non si troverebbe a Somma Vesuviana, a casa dei suoceri, non è indagato ma una sua audizione è già stata prevista dagli inquirenti, intenzionati a chiarire varie incongruenze riscontrate nelle prime testimonianze rese dal militare. Stamattina, negli uffici della procura ascolana continua a lavorare al caso il pm Ettore Picardi, mentre l’altro sostituto, Carmine Pirozzoli, è impegnato fuori dal palazzo di giustizia. Intanto oggi si è appreso che Salvatore Parolisi dormì a casa dell’amico Raffaele Paciolla nella notte fra il 20 e il 21 aprile, e non il 18, giorno in cui Melania è scomparsa, per essere poi ritrovata cadavere il 20. Lo ha detto ai cronisti l’avvocato Tommaso Pietropaolo, amico di Paciolla, per smentire le ricostruzioni secondo cui Parolisi avrebbe trascorso la notte della sparizione della moglie in casa dell’amico agente di custodia, allontanandosi poi all’alba del giorno successivo. Questa mattina Paciolla, al quale Salvatore telefonò subito il 18 pomeriggio, perchè lo raggiungesse e Colle San Marco e lo aiutasse nelle ricerche di Melania, è tornato a palazzo di
giustizia ad Ascoli Piceno.