ASCOLI PICENO – E’ dai tabulati telefonici e dall’analisi delle celle che chi indaga sulla morte di Melania
Rea attende la risposta alla domanda delle domande: la donna è davvero stata a Colle San Marco di Ascoli Piceno nel primo pomeriggio del 18 aprile o non c’è mai arrivata? Al momento magistrati e carabinieri (nella foto militari del Ris all’obitorio del Mazzini) non sono in possesso di un accertamento tecnico che escluda in maniera categorica la presenza di Melania al pianoro, così come riferito dal marito Salvatore Parolisi. Così fosse, avrebbero la certezza di una bugia clamorosa che, in quanto tale, avrebbe immediate conseguenze a carico del caporalmaggiore che continua a sostenere la sua innocenza. I carabinieri del Ros portano avanti questo tipo di accertamenti tecnici, molto attesi dai magistrati ascolani, anche oggi al lavoro. Il pm Umberto Monti si è barricato in Procura ed ha ordinato al carabiniere in servizio di non consentire l’accesso di alcuno al secondo piano del Palazzo di Giustizia di Ascoli Piceno. Continua a leggere carte, ad incrociare i racconti dei testimoni con quanto riferito da Parolisi durante le lunghe audizioni
L’ipotesi del cellulare "vivo" non è credibile. Possibile, ma non credibile. Così gli investigatori alle prese con l’omicidio di Melania Rea continuano a valutare l’ipotesi che l’assassino abbia sfilato la batteria dal telefonino cellulare della donna, dopo averla uccisa il 18 aprile, tornando al Bosco delle Casermette il 20 mattina, nel luogo del ritrovamento del cadavere, per rimettere a posto la batteria e riaccendere l’apparecchio. A poche ore dal ritrovamento del corpo. E’ la mattina del 20 che il telefonino di Melania scarica la massa di avvisi di chiamata dei due giorni precedenti, quando in tanti cercavano di contattare la giovane mamma, misteriosamente scomparsa da Colle San Marco di Ascoli Piceno, secondo il racconto del marito Salvatore Parolisi, nel primo pomeriggio del 18. Il cellulare di Melania, un Samsung tradizionale (non uno smartphone) viene ancora analizzato da tecnici specializzati, carabinieri del Ros in primo luogo. I dati ricavati verranno poi
incrociati con i rilevamenti sulla potenza delle celle telefoniche che impegnano la zona di Ripe di Civitella, per
verificare se e con quale frequenza e durata il campo possa essere venuto meno. Secondo i dati di fabbrica, la batteria di un normale telefonino in stand by (non in conversazione o in navigazione internet) può durare da 200 a oltre 300 ore, a seconda del modello. E’ stato ipotizzato che il cellulare di Melania si sarebbe dovuto scaricare molto velocemente perchè in costante ‘ricerca rete’, nel tentativo automatico di agganciare il segnale di un operatore telefonico. Tentativo non facile, vista la scarsa copertura della zona del chiosco della pineta in cui Melania è stata trovata morta. Lo stato di ‘ricerca rete’ però non è costante, ma intermittente. In questo caso non sarebbe strano che la batteria del cellulare di Melania sia rimasta carica per un paio di giorni.
I funerali lunedì a Somma Vesuviana. Si svolgeranno lunedì prossimo, alle 15, nella chiesa Santa Maria
del Pozzo a Somma Vesuviana (Napoli), i funerali di Melania Rea. La famiglia della ragazza, infatti, ha comunicato l’orario e la data dei funerali al locale comando vigili, e l’Amministrazione comunale ha disposto un apposito servizio d’ordine per consentire il regolare svolgimento della funzione funebre. Non è previsto il lutto cittadino, ma il sindaco parteciperà a una fiaccolata nel ricordo di Melania che sarà organizzata dagli amici della vittima.