TERAMO – Raffaele Paciolla, l’agente penitenziario amico di Salvatore Parolisi, e sua moglie hanno consegnato spontaneamente il loro dna ai carabinieri di Ascoli. E’ avvenuto domenica mattina, quando Paciolla, amico del caporal maggiore e anche di Melania Rea, trovata morta assassinata a Ripe di Civitella, si è recato presso il comando provinciale dei carabinieri per consegnare i suoi tre telefoni cellulari. Nell’occasione i militari dell’Arma hanno chiesto sia a lui sia alla consorte se potevano consegnare il dna, cosa che – conferma oggi l’avvocato Tommaso Pietropaolo – "hanno fatto senza problemi non avendo niente da nascondere". A entrambi è stato fatto il tampone. Paciolla è l’uomo che Parolisi aveva chiamato il giorno della scomparsa di Melania perchè lo aiutasse a cercarla. Aveva avvertito Raffaele i familiari della donna e sempre lui aveva accompagnato il fratello della Rea, Michele, al Bosco delle Casermette, per il riconoscimento della giovane mamma di Somma Vesuviana. Salvatore Parolisi, in una delle fasi delle indagini, avrebbe fornito agli investigatori particolari sulla scena del crimine, che non poteva conoscere perchè, appunto, non si era recato sul posto. Il vedovo della Rea si sarebbe giustificato dicendo che era stato Paciolla a mostrargli delle foto scattate con il cellulare sul luogo del delitto, circostanza che la guardia carceraria ha recisamente smentito. Per questo, ha consegnato i tre telefonini in sui possesso.
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