TERAMO – I tagli alla scuola stanno mettendo in ginocchio l’Abruzzo. la denuncia arriva dalla Cgil che questa mattina in una conferenza stampa ha reso noto i numeri dei tagli operati nel settore scuola negli ultimi tre
anni. Con la Legge 133/2008, dal 2010 al 2012 perderanno il posto 3465 dipendenti della scuola, di cui 2263
docenti e 1202 lavoratori Ata (personale tecnico ausiliario), a fronte di tagli a livello nazionale di 130.918 lavoratori. "La scuola abruzzese – ha detto Cinzia Angrilli, segretario regionale Flc-Cgil – è in ginocchio. I tagli di quasi 3500 posti di lavoro hanno di fatto aggravato già una situazione che era quasi al collasso. "In Abruzzo – ha proseguito la Angrilli – la situazione è sempre più critica. Con i tagli e la riduzione secca di personale, le conseguenze saranno gravissime. Fra queste abbiamo la riduzione del numero delle classi con aumento di alunni (in Abruzzo quasi 30 per classe a fronte di una media nazionale di 26), il taglio di specialisti di inglese, la perdita di sede di docenti di ruolo, la chiusura dei laboratori per mancanza di personale tecnico e soprattutto la riduzione oraria nelle scuole primarie, e in quelle a tempo pieno. Tutto questo – ha concluso – a fronte di 100 mila posti vacanti in Italia, e che in Abruzzo vedono oggi disponibili 951 posti per docenti e 908 per personale Ata".