TERAMO – Ci sono anche Marco Paoloni e Gianluca Tuccella, ex portieri del Teramo calcio (in tre stagioni, 2003-2005 e 2006-2007) e dell’Atletico Teramo, calcio a 5 nella stagione di Serie A2, e Teramum l’anno dopo in C1, tra le 16 persone arrestate questa notte nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo scandalo scommesse e delle quali il nome più famoso è l’ex laziale e azzurro Beppe Signori. Paoloni, oggi estremo difensore del Benevento, Tuccella, giocò con il Teramo 49 partite in C1; Tuccella, oggi porteire del Cus Chieti e allenatore di squadre di calcio giovanili è uno dei due arrestati a Pescara: l’altro è Massimo Erodiani, di Pescara, proprietario di una tabaccheria a San Giovanni Teatino e gestore per interposta persona di due sale scommesse, una a Pescara e l’altra ad Ancona. L’indagine è condotta dalla procura di Cremona e dal Servizio centrale operativo della polizia. Arrestati anche il difensore dell’Ascoli Vittorio Micolucci, il centrocampista della stessa squadra Vincenzo Sommese (finiti ai domiciliari) e Gianfranco Parlato, ex giocatore di serie B e C, attualmente collaboratore del Viareggio. E’ stato arrestato anche Mauro Bressan ex calciatore di Fiorentina, Genoa, Venezia, Foggia, Bari, Cagliari e Como. Bressan vinse nel 2001 la Coppa Italia con la Fiorentina. In manette anche Antonio Bellavista, ex capitano del Bari. Tra gli indagati compaiono anche il capitano dell’Atalanta, Stefano Doni, e Stefano Bettarini, ex marito della conduttrice tv Simona Ventura e commentatore della trasmissione di Rai 2 «Quelli che il calcio». Bettarini era stato condannato dalla giustizia sportiva a 5 mesi di squalifica per aver truccato delle partite nel 2004. L’inchiesta sarebbe partita dopo il caso di intossicazione di sei giocatori della Cremonese, al termine della partita vinta con la Paganese (2-0) il 14 novembre scorso. Un loro compagno di squadra nell’intervallo avrebbe somministrato loro un calmante per ridurne le capacità di prestazione: ma due avrebbero accusato un malore e un terzo sarebbe anche uscito di strada con la sua macchina. Dall’indagine si è scoperto che molti calciatori ed ex facevao parte di una organizzazione che operavano attraverso il circuito legale delle scommesse in Italia e all’estero, determinando il risultato di alcune partite, sulle quali si registravano movimenti anche fino a centinaia di migliaia di euro.