MOSCIANO – Teramo-Mare bloccata questa mattina dalle 8.30 e per un’ora per la protesta dei lavoratori della Sogesa che lamentano la latitanza dell’azienda e gli stipendi a singhiozzo. Circa una trentina di dipendenti ha impedito il transito dei veicoli nei pressi della rotonda di innesto verso la provinciale per Grasciano, a Mosciano Sant’Angelo, nei pressi dello stabilimento Amadori. Sul posto sono intervenute le forse dell’ordine e soprattutto il personale della Digos della questura di Teramo. Dopo una serena trattativa con i manifestanti, la situazione è stata sbloccata verso le 9.30: i dipendenti Sogesa hanno ottenuto che una loro delegazione venga ricevuta dal prefetto Eugenio Soldà alle 16, nel Palazzo del Governo a Teramo. Sull’episodio è intervenuto Margo Borgatti, portavoce della Federazione della Sinistra che, ribadendo la vicinanza ai dipendenti in agitazione, sottolinea come «l’atto di oggi fa comprendere a che punto sia arrivato lo sfinimento di questi lavoratori. Dall’incontro dei sei sindaci del Cirsu di ieri – dice Borgatti – è emersa una amara realtà: ai comuni è stata data una settimana di tempo per portare avanti un piano di rientro dai debiti maturati con il consorzio, circa 7 milioni di euro, se a tale termine non sarà presentato quanto richiesto si procederà alla liquidazione della società. Ecco ora tutti i nodi venire al pettine. A pagare come sempre le conseguenze sono i più deboli, i lavoratori». Questa situazione, per la Federazione della sinistra, ha dei colpevoli: «Stanno probabilmente ad una cattiva gestione e alla troppa ingerenza della politica nel consorzio».