TERAMO – C’era anche la Fondazione Anffas Onlus Teramo, ieri, in piazza Montecitorio a Roma, assieme alle decine di associazioni che rappresentano i disabili di tutta Italia, per la manifestazione “I diritti alzano la voce”, promossa dal Forum del Terzo Settore per protestare contro le politiche del welfare. Dietro il simbolo di un uomo con un cappuccio sulla testa e reso così invisibile, inesistente, il mondo della disabilità e del volontariato, ha voluto porre all’attenzione generale, la drammatica situazione del nostro sistema di welfare, alla luce dei tagli subiti negli ultimi mesi. Una situazione che sta portando all’esasperazione le famiglie e quanti operano, lavorano, collaborano insieme a loro, con drammatiche conseguenze per i cittadini e le famiglie e che stanno provocando la drastica riduzione e chiusura di tanti servizi sociali in tutto il Paese. Il presidio ha portato in piazza cittadini, volontari, anziani, operatori del sociale, famiglie, rappresentanti di oltre 100 organizzazioni del terzo settore italiano. Tra esse, l’Anffas nazionale, con le sezioni locali e, appunto, anche la Fondazione Anffas Teramo. Una manifestazione colorata e rumorosa con striscioni, cartelli, adesivi e slogan come “I diritti sociali non sono privilegi”, “Lo sviluppo non si fa con l’elemosina” e ancora “Chi nega i diritti cancella le persone”, “In Italia contano più i diritti televisivi che quelli dei disabili”. I promotori dell’iniziativa hanno chiesto una concreta applicazione del principio di sussidiarietà, una misura universalistica di sostegno al reddito contro la povertà, il ripristino e il potenziamento del fondo per le non autosufficienze. “La manifestazione, ha intercettato un forte disagio e ha registrato una grandissima partecipazione – dichiara il presidente della Fondazione Anffas Onlus Teramo, Enzo Di Emidio – ad essa non abbiamo fatto mancare la nostra adesione e presenza. A Roma siamo andati con mamme, papà, assistenti, famigliari e con i disabili stessi, perché i temi in questione riguardano direttamente anche noi, i nostri utenti. Ci aspettiamo un reintegro delle risorse destinate alle politiche sociali e che si dia inizio a quella riforma del welfare tanto necessaria e attesa. Ci auguriamo che anche le nostre istituzioni locali colgano lo spessore dell’urlo levatosi da Piazza Montecitorio e diano le risposte adeguate.”
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