TERAMO – E’ proprio il caso di dire che non c’è più religione, anche nel rispetto del riposo eterno dei defunti. I ladri di rame continuano a imperversare nel capoluogo, cercando sempre più di specializzarsi nella ricerca di quello che viene definito “oro del 2000“. Stavolta ad essere presi di mira sono stati i cimiteri frazionali. Nei piccoli camposanti sulle colline del capoluogo, i parenti dei cari estinti hanno avuto la spiacevole sorpresa della scomparsa dei portafiori e delle piccole gronde delle tombe. E la scorribanda ha fatto danni anche sul già martoriato lungofiume. Qui, sull’anello ciclopedonale, non c’è più ponticelo che abbia ‘salvato’ le gronde di scolo, i corrimano e i rivestimenti dei canali di deflusso dell’acqua. Insomma, una vera e propria razzia, dannosa e per l’aspetto dei cimiteri, deprecabilissima. Sugli episodi sono state presentate denunce e richiesto l’intervento dei servizi di vigilanza e del comando delle guardie municipali, ma sarà ben difficile individuare i responsabili dei furti.