ASCOLI PICENO – Insiste nella sua versione, ovvero di aver seppellito il suo bambino di due mesi e mezzo dopo che il piccolo era morto per una caduta accidentale, la madre Karia Reginella, 24 anni, interrogata oggi dal pubblico ministero di Ascoli, Carmine Pirozzoli, che ha secretato il verbale. Da indiscrezioni trapela che la donna ha ribadito la sua ricostruzione dei fatti, collocandoli però al mattino e non alla notte del giorno in cui Jason è scomparso. La giovane è tornata nell’appartamento in cui vive con il marito Denny Pruscino, in carcere pure lui per concorso in abbandono di minore o maltrattamenti in famiglia aggravati dalla morte e occultamento di cadavere, per ricostruire con i carabinieri quanto accaduto. Davanti all’abitazione, ha anche indicato il cassonetto dove si sarebbe disfatta della culla e del corredino di Jason. Poi, sempre scortata dai carabinieri, ha
ripercorso la strada fatta per andare a seppellire il corpo: 20 chilometri a piedi, sostiene lei, fino a Castel Trosino, dove anche oggi il terreno è stato inutilmente setacciato alla ricerca del corpicino. Pruscino, intanto, 30 anni, ha a sua volta confermato al suo difensore, l’avvocato Felice Franchi, che oggi lo ha visto a Marino del Tronto, la sua convinzione che il bimbo non sia morto, ma che la moglie lo abbia affidato a qualcuno perchè lo portasse in Svizzera. Qui le ricerche del neonato, che hanno interessato ben tre città, non hanno dato ancora esito, ma si prosegue, allargando gli accertamenti anche ad altri paesi esteri. "Indaghiamo in entrambe le direzioni", ha detto il comandante provinciale dei carabinieri col. Alessandro Patrizio, ossia nell’ipotesi che il bimbo sia effettivamente morto, o che la madre, nel timore di perdere anche il terzogenito, dopo che le erano stati tolti i primi due figli, lo abbia nascosto presso amici o parenti, oppure lo abbia consegnato a una coppia. Sono al vaglio degli investigatori testimonianze secondo cui, all’inizio del mese, tre persone – una donna e due uomini – non conosciute nella zona sarebbero entrate nell’appartamento dei Pruscino, in una frazione di Folignano. Un vicino avrebbe inoltre riferito di aver visto vivo Jason il 5 luglio, diversi giorni dopo rispetto alla data della morte (fine giugno) indicata dalla Reginella. La giovane, sia alla nonna del marito che ad altri familiari, aveva detto – prima di essere arrestata – che stava partendo per la Svizzera, dove abita il fratellastro, per andare a vedere il bambino.