TERAMO – L’accusa è dura: gestione ragionieristica della Sanità, inadeguatezza della Giunta regionale, scelte dirigenziali compiute in ottica politica. Queste alcune delle contestazioni che la federazione teramana di Sinistra Ecologia e Libertà affida a una nota diffusa ieri pomeriggio, nel corso di un affollato Consiglio provinciale cui hanno preso parte, fra gli altri, il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e il General manager della Asl di Teramo Giustino Varrassi. Per Sel, nel sistema sanitario abruzzese poco o nulla funziona, come dimostrerebbero i problemi della mobilità passiva e le crisi dei pronto soccorso. Visione del tutto opposta a quella di Chiodi, che ha rivendicato i meriti della sua “doppia gestione” in veste di governatore e commissario. Dopo aver rimarcato che l’Abruzzo “ha evitato il baratro” grazie alle scelte compiute, Chiodi ha rivendicato, non senza veemenza, la natura squisitamente politica (“Altro che ragionieristica”, ha detto più volte) del programma portato avanti: “Il nostro obiettivo – ha affermato il Presidente – è stato e resta quello di restituire quote di speranza e di futuro ai nostri figli. Per questo abbiamo fatto la scelta, tutta politica, di consegnare a chi verrà un debito inferiore a quello che avevamo”. Quello di ieri è stato un Chiodi inaspettatamente duro e molto determinato a difendere il proprio operato, anche a costo di alzare la voce, come accaduto quando ha ribattuto alle varie interruzioni di protesta che si sono levate dal “pubblico” a fondo sala. “Nella storia di questa regione, sono il primo ad aver toccato il pareggio – ha chiarito il Governatore – e ho combattuto a spada tratta contro i sistemi lobbystici. Sulla sanità non c’erano regole, c’era solo il disfacimento della legalità, l’abbandono del timone da parte della classe dirigente”. E non ha mancato di citare cifre e di parlare di tasse e appalti: “Dalla presidenza del Consiglio dei Ministri arriveranno 255 milioni di euro grazie al piano di rientro. Intanto, al contrario di Lazio, Puglia e Campania, l’Abruzzo non ha aumentato le tasse, perché in un momento di crisi non potevamo mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Quanto alla scelta di centralizzare le gare d’appalto, ha portato abbattimenti di spesa per decine di milioni di euro”. Dal canto suo, Sel non indietreggia e anzi rilancia, anche se dichiara la piena disponibilità a un confronto. Ma i punti di intervento che indica come prioritari sono diversi e certo in contrasto con quelli che Chiodi ha segnalato come punti di forza. Servirebbe, in primo luogo, uno studio epidemiologico dei flussi, con elaborazione dati e verifica delle risorse. Poi una campagna di educazione sanitaria della popolazione, un aggiornamento professionale degli operatori e una reale integrazione tra ospedali e territorio. Senza dimenticare il potenziamento strumentale e la riorganizzazione dei distretti, la razionalizzazione della rete ospedaliera (con diverso indirizzo dei vari presidi) e il potenziamento delle strutture riabilitative (hospice per malati oncologici e riabilitazione ortopedica e cardiologica).
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