"Il Cirsu non deve pagare i debiti di Sogesa"

TERAMO – “Quei debiti non sono nostri”. Con  questa affermazione i consiglieri comunali di opposizione dei sei Comuni del Cirsu hanno formalmente diffidato i loro sindaci a sborsare anche un  solo euro del debito presunto di ben 2,3 milioni di Euro che Cirsu e Sogesa dovrebbero al socio privato di quest’ultima, la Deco. I consiglieri hanno anche redatto un documento firmato da Emilia Di Matteo (Alternativa per Mosciano),  Maria Cristina Cianella e Massimo Martini (Nuovi orizzonti per  Mosciano),  Flaviana Pavan, Claudio Di Matteo, Giovanni Pompizii e Sabatino Di Emidio (Uniti si può,  Bellante),  Gianfranco Francioni (Progresso Giuliese)e Gianluca Antelli  (Obiettivo comune, Giulianova). I consiglieri annunciano di voler ricorrere alla Procura di Pescara, se, nell’assemblea dei soci prevista per martedì, i sindaci decideranno di accettare il pagamento della somma. “Il collegio sindacale – spiega Emilia Di Matteo – si è già espresso in merito, dicendo che il Cirsu non deve ripianare alcun debito. Si tratta di soldi pubblici per cui è anche possibile chiedere l’intervento della Corte dei Conti”. I consiglieri lamentano inoltre la mancanza di trasparenza del Cirsu, dove, affermano, sarebbe difficilissimo reperire atti e delibere. Oltre alla diffida il documento contiene altre due richieste: l’ accertamento di responsabilità per gli amministratori di Sogesa, per situazione debitoria in cui versa la società e la richiesta di annullamento in autotutela o ricorso al TAR per la cancellazione dell’atto che proroga a  31dicembre  l’autorizzazione alla costruzione della discarica di Grasciano 2, concessa a Sogesa dalla Regione Abruzzo. “E’ assurdo – continua Di Matteo – Sogesa non avrà mai i terreni su cui realizzare la discarica perché il Cirsu non li concederà. La cosa più grave è che abbiamo perso tempo e denaro, in sostanza sono già stati sperperati tutti gli introiti che si sarebbero potuti avere grazie al nuovo impianto, lasciando una situazione davvero drammatica alle future generazioni”. I consiglieri lanciano quindi un appello all’assessore regionale all’Ambiente Mauro Di Dalmazio. “Gli chiediamo – conclude Di Matteo – di chiarire la posizione della Regione Abruzzo in riferimento alla proroga in questione, e di attivare la procedura amministrativa di annullamento e di cercare   una soluzione che porti il Cirsu a costruire la discarica e a riattivare il circolo virtuoso della raccolta, del trattamento e, soprattutto, dello smaltimento dei rifiuti per l’intera provincia di Teramo”.