TERAMO – "Pronti a commissariare Cirsu e Sogesa". Una posizione politica forte quella assunta dal coordinatore provinciale del Pdl, il senatore Paolo Tancredi, e dal segretario generale della Regione, Enrico Mazzarelli, intervenuti in una conferenza stampa per denunciare le difficoltà che non consentirebbero di portare a conclusione la costruzione della discarica di Grasciano. A partire dalla proprietà del terreno su cui insiste la struttura per finire su una posizione debitoria di oltre 10 milioni di euro (a cui si sommano i debiti dei Comuni del comprensorio) che non consentono, per i due, di poter guardare serenamente agli sviluppi sull’iter dell’impianto. "Senza impianti l’Abruzzo non uscirà mai dal problema dei rifuti – ha dichiarato Tancredi – pertanto se non si arriva in tempi brevi a una soluzione che consentirà di portare a termine l’investimento su Grasciano (unico impianto immediatamente cantierabile), la Regione si vedrà costretta a intervenire con un azione di commissariamento aprendo così la strada a una posizione fallimentare per Cirsu e Sogesa". Una extrema ratio che per Tancredi e Mazzarelli sarebbe evitabile solo con un atto forte di Cirsu che dovrebbe assumersi la responsabilità di "mollare" Sogesa e di risolvere l’eventuale contenzioso con ll socio privato. Questo consentirebbe al Cirsu di riappropriarsi della titolarità delle autorizzazioni necessarie alla costruzione dell’impianto. Per Tancredi è questa l’unica via percorribile per evitare l’ipotesi di un commissario ad acta e per arrivare entro la prossima estate alla discarica nuova. Una "cattiva gestione" quella dimostrata finora da Cirsu e Sogesa a cui Tancredi oppone da contraltare la Team. "Non si può non sottolineare l’ottimo lavoro di vigilanza tenuto dal sindaco Brucchi e dal presidente Micheli. Alla luce di quanto successo – ha concluso il senatore del Pdl – oggi la Team può guardare con serenità le vicende giudiziarie che riguardano il socio privato, avendo però un interlocutore istituzionale e una raccolta differenziata che al mese di settembre si attesta al 69%". "L’esempio da guardare è questo – ha detto ancora Mazzarelli – ma anche quello della Regione che intanto ha stretto una convenzione con il Cnr per lo studio della qualità dei rifiuti prodotti in Abruzzo. Il giudizio che verrà rimesso servirà a chiarire che tipo di impianto , e dunque soluzione, è tecnologicamente compatibile alla tipologia dei rifiuti prodotti ma soprattutto non impattante dal punto di vista della salute dei cittadini".
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