TERAMO – Preoccupazione esprimono i rappresentanti territoriali e i rappresentanti aziendali della Banca dell’Adriatico di Fabi, Fiba-Cisl Fisac-Cgil e Uilca-Uil riuniti a Teramo per discutere delle iniziative da adottare dopo aver appreso a Milano la chiusura del polo di Back office di Teramo. “Una notizia – si legge nella nota diffusa dai sindacati – giunta in un momento particolarmente difficile per il contesto economico generale nonché per la ristrutturazione in atto nel gruppo Intesa Sanpaolo che prevede la fusione della Cassa di Risparmio di Ascoli e la Banca dell’Adriatico, e che trova la netta contrarietà delle organizzazioni sindacali. Alla luce delle perplessità manifestate i sindacati si riservano di adottare tutte quelle iniziative che coinvolgono i lavoratori a difesa dell’occupazione del territorio e a salvaguardia delle professionalità esistenti con il coinvolgimento dei massimi vertici delle banche interessate e delle istituzioni locali.