Povertà, sabato torna la colletta alimentare

TERAMO – Torna anche in Abruzzo la Colletta alimentare promossa a livello nazionale dal Banco Alimentare. Sono oltre duecento, su tutto il territorio regionale, i punti vendita in cui gli abruzzesi potranno acquistare generi alimentari per donarli ai più bisognosi. Oltre duemila le persone coinvolte, tra volontari del Banco, scout, parrocchie, alpini, dame vincenziane, operatori della Caritas, studenti e semplici cittadini, tutti di fronte a centri commerciali, supermercati, piccoli negozi alimentari, con la consueta pettorina gialla, per consegnare e ritirare i famosi sacchetti gialli. Il Banco Alimentare fa sapere che non saranno accettati nè prodotti freschi, nè soldi, e invita ad acquistare beni quali olio, omogeneizzati, alimenti per l’infanzia, legumi in scatola, tonno e carne in scatola, pelati e sughi. I prodotti raccolti saranno stoccati nel magazzino del Banco Alimentare a Pescara, per poi essere donati ai poveri, attraverso i 193 enti convenzionati, come mense dei poveri, associazioni di volontariato, parrocchie, case famiglia e via dicendo. Intente cresce in Abruzzo il numero dei poveri che chiedono aiuto alle strutture convenzionate con il Banco Alimentare: sono quasi 33mila, infatti, gli indigenti assistiti nel 2011 dalla onlus, con un aumento del 7,2% rispetto al 2010, quando erano circa 30mila. A livello territoriale, in cima alla classifica per numero di poveri c’è la provincia di Pescara, con 15.291 indigenti, seguita da Chieti (8.502), Teramo (6.157) e dall’Aquila (2.970). Sono oltre 1.707 le tonnellate di prodotti raccolte in tutto il 2010 e consegnate ai più bisognosi attraverso i 193 enti convenzionati su tutto il territorio regionale. La mission del Banco Alimentare, nato in Italia nel 1989 per iniziativa di Luigi Giussani, è proprio quella di recuperare le eccedenze di grande distribuzione organizzata, imprese agroalimentari e Agea (l’agenzia per le erogazioni in agricoltura dell’Unione Europea), per poi donarle ai poveri. "Alimenti – sottolinea la onlus – destinati al macero per banali ragioni commerciali o di immagine, ma che invece rappresentano la vita per le tante persone indigenti della nostra regione".