TERAMO – Il contributo di idee nato attorno all’intervento di un genitore di un bimbo che frequenta l’asilo di via del Baluardo, che ha conosciuto anche la replica dell’assessore comunale alla pubblica istruzione Piero Romanelli, si arricchisce di un altro spunto, ricco di idee ed esortazioni affinchè nella gestione della cosa pubblica si applichi fantasia e una inversione di cultura pur nella ristrettezza della risorse economiche. Pubblichiamo volentieri la lettera del genitore-lettore.
«Gent.mo Sig. Assessore
A Lei va , innanzi tutto, la mia riconoscenza per aver dedicato il Suo tempo alla mia lettera.
L’attenzione di un Amministratore, anche ad un solo cittadino, personalmente la ritengo segno di apertura alle esigenze di tutti i cittadini.
E questo Le rende onore.
Lei ha confermato il destino già segnato per la struttura che altro non è che la chiusura dell’Asilo che questa città conosce.
L’Asilo di via del Baluardo non “diventa”, scompare, con tutto il patrimonio di servizi che lo rendeva unico (orari ,calendario, “sonnellino” ecc.) e che sappiamo bene non potranno essere riorganizzati in ambito statale a causa di una serie di vincoli legislativi e regolamentari che non consentono deroghe.
Gli intenti che muovono a ciò l’Amministrazione sono ragionevoli e Lei li argomenta i maniera decisamente persuasiva.
Ma di fatto siamo in presenza della la consueta soluzione del tagliare per scarsezza di risorse invece di quella di inventare per far affluire risorse nuove.
Il “think different” che esortavo (perché sia ben chiaro che la mia è e resta una esortazione e non una protesta) era proprio diretto ad auspicare l’uscita da quel circolo vizioso di pensiero che caratterizza la gestione della cosa pubblica, una condizione recessiva innestata dalla sempre maggiore scarsezza di risorse, contro la quale, però, Lei si limita a puntare il dito.
Il “think different” sarebbe quello di individuare una maniera “diversa” di gestire le esigenze sociali connesse all’infanzia, oppure quello di valorizzare quanto di “diverso” è in grado di offrire l’Amministrazione comunale e farlo diventare un polo attrattivo di risorse pubbliche o magari anche private.
Sia chiaro che non ho la presunzione di insegnare nulla agli Amministratori, ma faccio leva proprio al “cuore” che Lei ricorda e che li rende sensibili e buoni ascoltatori di quanto di utile può venire dai cittadini, ed in tale ottica torno a chiedere, come già fatto nella prima lettera al Sindaco, di provare a dare una voce a noi genitori riunendoci e consultandoci.
Guardando in giro per l’Italia abbiamo buoni esempi di entrambe le linee di “diverso pensiero” alle quali ho appena fatto cenno.
Troviamo l’esempio delle strutture scolastiche comprensive (nido e scuola dell’infanzia) di Reggio Emilia con il progetto di partecipazione delle famiglie alla vita e alla gestione dei servizi comunali per l’infanzia diretta a radicare una cultura partecipativa nel territorio. Il sistema di gestione integrato dei servizi comunali 0-6 anni realizza delle economie di scala e fa sì che la contribuzione familiare non sia una tassa o meramente diretta alla copertura delle spese necessarie al singolo bimbo, ma sia un investimento per il percorso complessivo che l’allievo compirà nella struttura fino all’età scolastica. Anche il meccanismo di solidarietà per i meno abbienti, che trae risorse dalle maggiorazioni richieste in funzione del reddito, appare più funzionale perché capillarmente
distribuito su un numero maggiore di famiglie.
E poi troviamo l’esempio dell’Istituto comprensivo di Torricella Peligna il quale, con la collaborazione dell’Istituto Magistrale “C. De Titta” di Lanciano, ha varato un progetto finanziato con i Fondi Sociali Europei 2007-2013 nell’ambito dell’Obiettivo Competitività Regionale e Occupazionale.Lei un progetto finanziabile o, come piace dire di questi tempi, sostenibile, ce l’ha già. E potrebbe portare benefici in termini economici a tutto il sistema nido-scuola dell’infanzia del Comune di Teramo. Il progetto è l’Asilo di via del Baluardo (suvvia è piaciuto anche a Lei che lo chiami “asilo”) con le sue particolarità, ma lo sono anche le eccellenze degli asili nido del Comune.
Perché allora non ripensare l’intera gestione del sistema? Un nuovo concetto di economicità e nuove risorse sfruttando le eccellenze del sistema. E ottenere così nuovi posti di lavoro.
Mi si dirà: fantasia. Ed è proprio quello che occorre e che invoco, non solo negli Amministratori ma in chiunque perderà un po’ del suo tempo a leggere questa lettera.
Perché spero che la voce di tutti non serva solo a far “cambiare idea” all’Amministrazione, ma a dare una “nuova idea” o a sostenere quella che, spero, Lei, il Sindaco e tutti gli Amministratori di “cuore”, “really thinking different” sapranno realizzare per “l’Asilo di via del Baluardo».
Dario Di Nucci