TERAMO – "Questo è il riconoscimento che non si tratta di un processo fondato sul nulla”. Mauro Gionni, avvocato della famiglia Rea, comenta così la sentenza con cui la Cassazione ha stabilito che Parolisi deve rimanere in carcere. Gionni spera che questa decisione serva a far cessare “quello stillicidio di notizie, su presunte, inesistenti, novità, quando invece tutto è noto da tempo, pur nella legittmità delle distinte valutazioni e posizioni”. Pur esprimendo la cautela necessaria, dato che non si tratta di una sentenza definitiva, l’avvocato afferma che ci sono indizi gravi e precisi sulla colpevolezza di Parolisi. “Saranno anche questi giudici poco coraggiosi – si chiede il legale – come sono stati definiti quelli dell’Aquila, quelli di Teramo e quelli di Ascoli? Credo che questo voglia dire, con la necessaria prudenza, in attesa delle motivazioni, che ci sono degli indizi gravi di colpevolezza a suo carico e che c’è un pericolo di inquinamento delle prove, di minaccia dei testimoni, che impone di tenerlo dentro. Certo, è necessario che passino per il vaglio di un normale processom come è fisiologico che sia”. Gionni invita infine a trattare la vicenda con una maggiore sensibilità. “Alcuni – conclude l’avvocato – dovrebbero avere più rispetto per la vittima, per la piccola Vittoria, per i suoi familiari, per la tutti coloro che comunque hanno operato, ed anche per Parolisi, ricordando che si tratta di un dramma, non di una partita di calcio o di un dibattito politico, in cui si fa il tifo per una parte, purtroppo alzando la voce o non facendo parlare l’avversario”.