TERAMO – Oltre quattro ore a colloquio con i pubblici ministeri Davide Rosati e Greta Aloisi: anche per la seconda sorella di Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore unico indagato per il delitto della moglie, Melania Rea, è stata la prima volta ad essere sentita dagli inquirenti. Lucia Parolisi, agente di polizia penitenziaria in servizio al Nord, e il coniuge sono arrivati negli uffici della procura di Teramo poco prima delle 11 e sono usciti assieme ai pm poco prima delle 15. Secondo quanto si è appreso negli ambienti della procura teramana, la donna è stata sentita per precisare alcuni particolari sui rapporti personali emersi durante gli approfondimenti giudiziari dell’inchiesta teramana. L’inchiesta del pool di magistrati che indaga sul delitto della mamma 29enne di Somma Vesuviana, è agli sgoccioli: nei giorni scorsi è stata affidata ai carabinieri dei Ros la verifica del disco fisso di uno dei computer della caserma Clementi di Ascoli Piceno dove Parolisi era in servizio e al quale aveva accesso. Assieme ad alcune analisi su capelli e peli rinvenuti sulle scarpe e sul corpo di Melania, affidate ai Ris di Roma, e alla perizia sulle celle telefoniche assegnata al consulente di parte, costituiranno gli ultimi elementi tecnici da inserire nel fascicolo della pubblica accusa prima dell’avviso di conclusione delle indagini. L’emissione di quest’ultimo atto è prevista entro il mese di dicembre.