TERAMO – I carabinieri del Comando Provinciale di Chieti, coadiuvati dai colleghi di diverse regioni italiane, hanno eseguito, su delega della Procura della Repubblica di Vasto, 63 ordini di custodia cautelare, di cui 48 in carcere, nell’ambito di un’operazione antidroga. Gli arresti sono stati eseguiti in sei regioni italiane, ed in particolare l’Abruzzo, il Molise, la Puglia, la Campania, il Lazio e l’Emilia Romagna. Le indagini, durate oltre un anno e svolte attraverso intercettazioni ambientali, hanno permesso di accertare – afferma l’Arma in una nota – "il preoccupante livello di criminalità raggiunto nell’area del vastese", ritenuto "un crocevia del traffico di stupefacenti nel centro Italia". Le indagini, coordinate dal Sostituto procuratore della Repubblica Giancarlo Ciani e seguite dal Procuratore Francesco Prete, sono state svolte in primo luogo dai militari della Compagnia dei carabinieri di Vasto. Oltre agli odierni arresti, i militari, grazie alle informazioni acquisite dalle intercettazioni, hanno eseguito nel corso del 2011 e nei primi giorni del corrente anno, altri 23 arresti in flagranza che vanno dunque ad aggiungersi ai 63 provvedimenti restrittivi odierni. Complessivamente sono stati sequestrati 15 Kg circa di sostanze stupefacenti (eroina, cocaina ed hashish) un’ arma da fuoco clandestina , 15.000 euro in contanti ed altro materiale. Altre 14 persone sono denunciate in stato di libertà. Tra i reati contestati, figura l’incendio dell’abitazione di un pregiudicato, le cui fiamme si sono poi estese ad una intera palazzina popolare. Preoccupante – sottolinea il Procuratore della Repubblica di Vasto – il livello di criminalità raggiunto nell’area della cittadina costiera abruzzese dove, in tempi recenti, era stato anche arrestato un ex appartenente alla polizia penitenziaria che trasportava 80 Kg di hashish da Vasto in territorio bresciano. Il giorno dell’Epifania era stata la volta di un cittadino albanese che trasportava oltre un chilogrammo di eroina. Le indagini hanno preso il via a seguito di alcuni attentati incendiari che, tra gli altri, avevano interessato, a partire dal gennaio 2011, esponenti politici locali, imprenditori e rappresentanti delle forze dell’ordine. Su delega della Procura della Repubblica, i carabinieri hanno indagato su alcuni pregiudicati del posto, sul cui conto erano maturati sospetti. Fra questi, spiccava la figura di una donna, Italia Belsole, consorte del pregiudicato Lorenzo Cozzolino, appartenente alla criminalità organizzata campana. La donna si era già resa responsabile di attentati incendiari ai danni di un militare dell’Arma di Gissi, sempre in provincia di Chieti. Al termine delle indagini, il gip presso il Tribunale di Vasto, valutando le risultanze investigative, ha emesso 63 provvedimenti restrittivi, eseguiti tra Abruzzo, Campania, Puglia e Lazio, e in particolare nelle città di Vasto, Pescara, Napoli, Caserta, Foggia, Campobasso, Ferrara, Salerno, Teramo, Frascati. L’operazione, denominata ‘Tramonto’ e lanciata all’alba di oggi, è ancora in corso di esecuzione.
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