TERAMO – Delitto di Adele Mazza, riprende il processo dinanzi alla Corte d’Assise di Teramo. Nell’udienza di oggi sono comparse le sorelle di Romano Bisceglia, il teramano accusato di aver ucciso e fatto a pezzi la sua amica a Pasqua del 2010. Dinanzi alle incalzanti domande della parte civile e della Corte, due delle tre sorelle hanno ribadito quanto già sostenuto nel corso delle indagini agli investigatori: la domenica di Pasqua e soprattutto a Pasquetta, Bisceglia aveva trasorso alcune ore con loro, in famiglia. In particolare, la domenica non aveva accettato l’invito a pranzo dalla sorella Antonietta perchè non in condizioni fisiche accettabili ma aveva comunque visto l’altra sorella, Gabriella, perchè lei stessa era entrata, nel pomeriggio, nell’appartamento di via Tordino – dove secondo l’accusa Adele Mazza sarebbe stata uccisa -, per portargli la cena. Il lunedì, era stata la sorella Antonietta a convincerlo di trascorrere la pasquetta a casa di Gabriella: fu lei stessa a prelevarlo a casa e ad accompagnarlo a casa della sorella. Qui si era intrattenuto per alcune ore prima di essere riaccompagnato fino a piazza Garibaldi. In sostanza, non c’è traccia o evidenza o della presenza di Adele Mazza nell’abitazione di Bisceglia o del suo corpo nella vasca da bagno in quei due giorni in cui Bisceglia l’avrebbe trucidata. Sempre a proposito di vasca da bagno, è stato ascoltato anche uno degli investigatori che ha confermato come gli uomini del Ris nel sopralluogo, avevano trovato tracce di sangue lavato con sapone in quella vasca.