TERAMO – In un’Italia in cui i bambini sono sempre meno, seppure in generale in buona salute anche se in
sovrappeso e con un’assistenza non omogenea sul territorio, l’Abruzzo va in controtendenza, con un incremento della natalità, tra il 2002 e il 2009, pari al + 0,2%. E’ quanto emerge dal "Libro Bianco 2011, La salute dei bambini", realizzato dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) e presentato oggi a Roma. All’Abruzzo spetta però la maglia nera per il numero di bambini tra gli 8 e i 9 anni in sovrappeso: nel 2010 sono il 28,3% del totale. Male anche i dati relativi al tasso di mortalità infantile: se in Italia si registra una costante riduzione (- 8,70%), l’Abruzzo, al contrario, fa registrare il maggiore incremento, con una variazione, tra il 2003 e il 2008, pari al + 19,50%. Diminuisce, inoltre, in tutte le regioni del Sud il numero di bambini assistiti per pediatra, ad eccezione dell’Abruzzo, che, con il +2,5%, presenta un andamento controcorrente. Tra il 2000 e il 2010 sono diminuiti del 15,5% i fumatori di età compresa tra i 15 e i 18 anni, che sono pari al 18,5% del totale. Su un totale di 182.253 alunni iscritti alle scuole statali della regione, infine, il numero dei disabili, nell’anno scolastico 2007-2008, è pari a 4.532. A livello nazionale, secondo i numeri, dal 1871 al 2009 la natalità si è quasi dimezzata (-74,25%) e attualmente si assesta a 9,5 bebè ogni mille abitanti contro, ad esempio, i 12,8 della Francia. Attualmente nascono più bambini al nord, dove ci sono migliori misure di welfare: nel biennio 2008-2009 i valori più alti di natalità si registrano nella Pa di Bolzano (10,7 per mille), nella Pa di Trento (10,4) e, a pari merito, in Valle d’Aosta e Campania (10,3), mentre i valori più contenuti si riscontrano in Molise (7,6), Liguria (7,7) e Sardegna (8,1).