TERAMO – Salvatore Parolisi dovrà attendere l’esito del processo a suo carico nel carcere di Castrogno a Teramo. Lo ha deciso il gip, Marina Tommolini, che ha respinto la richiesta di arresti domiciliari, avanzata dai legali del caporalmaggiore dell’Esercito accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea nell’aprile dello scorso anno. Il gip ha depositato questa mattina la sua decisione, dopo il parere negativo espresso dalla procura teramana, motivandola con la necessità della custodia cautelare in carcere per la gravità del reato commesso e per una sorta di opportunità rispetto al rapporto con la figlioletta, visto che viene accusato di averne ucciso la mamma. Proprio il ruolo della minorenne è stato di recente citato, in previsione di una sua probabile costituzione di parte civile nell’eventuale processo con il rito abbreviato contro il padre Parolisi. Lo stesso gip Tommolini si appresta, il prossimo 12 marzo, a valutare la possibilità di concedere a Parolisi la celebrazione del processo per uxoricidio pluriaggravato con il rito abbreviato condizionato a una super-perizia.
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