TERAMO – Gli avversari e partner politici del Pdl guardano con grande attenzione al congresso del partito, ma i più si guardano bene dal prendere una posizione se chiamati a scegliere una tra le due mozioni. Vuoi per opportunità politica, vuoi per interesse, gran parte degli esponenti politici si astiene dallo scegliere uno tra Gatti e Tancredi, ma c’è anche qualcuno che invece si sbilancia. E’ il caso di Carlo Costantini, capogruppo dell’Idv, in Consiglio regionale che così ha dichiarato: “E’ poco elegante che l’esponente di un partito si intrometta nelle questioni di altri ma io sono sempre per il cambiamento, da qualunque parti arrivi. Dunque voterei per Gatti. Il Pdl teramano da troppi anni è in mano alle stesse persone, l’avvicendamento in posizioni di vertice credo faccia bene anche agli avvicendati. E poi credo che Tancredi abbia bisogno di un po’ di respiro per riflettere”. Sempre per l’Idv preferisce invece “non mettere il naso tra moglie e marito” il capogruppo teramano Siriano Cordoni che dichiara: “Guardo con attenzione ma con distacco profondo a quanto sta avvenendo. Francamente da cittadino non comprendo questa guerra per il ruolo d coordinatore provinciale”. Posizioni non ufficiali ma velatissime simpatie traspaiono invece dal Fli e dal Pd. “Gatti mi è più simpatico e trovo la sua mozione più innovativa – dichiara Berardo Rabbuffo (capogruppo di Fli in consiglio regionale) ma ai fini del congresso li trovo uguali. In un partito dovrebbero contare le idee, i progetti, non le correnti”. Più pacato il consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini che come non gradisce intromissioni in casa sua non vuole farlo in casa d’altri. “Rispetto la discussione, trovo solo che le battaglie dovrebbero essere condotte meno sul piano personale e più sulla progettualità che invece si sta perdendo. Questa appare più come una resa di conti. Deve essere la base, gli iscritti, a decidere. Ho simpatie personali che non rendo pubbliche. Tuttavia ho Gatti come referente politico in Regione: è un assessore che al di là della contrapposizione politica lavora bene, è qualificato e disponibile”. Scheda bianca, sempre dal Pd, per il presidente regionale Manola Di Pasquale: “Dopo tutti i congressi della mia parte politica spaccati tra ginobliani e nisiani ho la nausea. Le divisioni non fanno bene”. Toni netti e di profondo distacco si registrano da parte di Rifondazione Comunista: “Non c’è nulla di politico nel congresso del Pdl – dichiara il segretario provinciale Marco Palermo – è solo una guerra intestina tra bande armate finalizzata a mantenere apparati di potere”. “E’ avvilente – per il capogruppo teramano Sandro Santacroce – che la città dopo 40 anni discuta ancora di questo e sia guidata dalle stesse logiche che si tramandano da padre in figlio”. Toni di cordialità bipartisan esprime invece il segretario provinciale dell’Udc, Alfonso Di Sabatino Martina: “Ho condiviso con Paolo Gatti un percorso di 10 anni nell’Udc durante il quale ho avuto modo di apprezzare intelligenza politica e capacità personali. Ma ora trovo in Paolo Tancredi un fedele alleato al quale sono legato da una reciproca stima. Sono felice di non essere chiamato a scegliere perché avrei delle difficoltà in virtù delle positive esperienze passate e presenti. Mi auguro che vinca il migliore”.
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