TERAMO – Concluse quelle che dovevano essere le 24 ore di “riflessione”, il gruppo consiliare del PD prende oggi posizione sugli errori commessi negli atti amministrativi che hanno stoppato la discussione in aula sui dehors e sull’housing sociale e sostiene di aver “sventato un attentato alle regole democratiche da parte della maggioranza”. Secondo i consiglieri del gruppo di minoranza l’eventuale votazione dell’emendamento interamente sostitutivo del regolamento sui dehors presentato dall’amministrazione per correggere e superare dissidi interni e dubbi giuridici, avrebbe potuto costituire un precedente pericoloso per la democrazia. “Ammettendo questo principio – si legge nel comunicato del Pd – qualsiasi maggioranza al governo può sostituire all’ultimo minuto in Consiglio le delibere in discussione, vanificando però l’esame precedentemente svolto nelle Commissioni e dunque la funzione di verifica e controllo da parte dell’opposizione”. “La scelta di far venir meno il numero legale per andare in seconda convocazione, non è una concessione graziosa da parte dell’amministrazione – spiega una nota del Pd – ma una forzatura del procedimento che serve a mettere la cosiddetta "pezza" a errori madornali, una resa che manifesta tutta la debolezza della maggioranza. Una pessima figura che fa il paio con il ritiro della delibera sull’housing sociale viziata dalla carenza di un allegato fondamentale per la sua approvazione”. Il gruppo d’opposizione si rivolge infine anche al presidente del Consiglio comunale, Angelo Puglia, richiamato al suo dovere di garante come stabilito dal Testo unico degli enti locali che prevede di assicurare “una adeguata e preventiva informazione ai gruppi consiliari ed ai singoli consiglieri sulle questioni sottoposte al consiglio”. “Una violazione di questi principi, come affermato dalla giurisprudenza ha affermato, è motivo di revoca dello stesso presidente il quale, nello svolgimento delle sue funzioni, deve spogliarsi del ruolo politico ed assumere le vesti di un organo terzo ed imparziale. In questo senso invitiamo l’amministrazione a rivedere il regolamento del Consiglio comunale che è ormai inadeguato al nuovo sistema istituzionale e che non garantisce a pieno il democratico svolgimento delle sedute consiliari”.
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