San Stefar, a rischio 120 posti. I lavoratori ricevuti da Catarra

TERAMO – Il presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra, ha ricevuto una delegazione di lavoratori dei cinque centri di riabilitazione SanStefar, ex gruppo Angelini, attivi nei Comuni di Alba Adriatica, Atri, Roseto degli Abruzzi, Sant’Egidio alla Vibrata e Teramo. I lavoratori, si legge in una nota della Provincia, hanno chiesto un’azione istituzionale a tutela del futuro occupazionale di 120 persone e delle circa 20 mila prestazioni erogate annualmente dalle strutture ambulatoriali del Teramano.  Si attende con preoccupazione l’esito dell’appello al Consiglio di Stato, che il 13 aprile deciderà del futuro di 978 lavoratori a livello regionale, dopo che il Tar dell’Aquila – in primo grado e su ricorso dell’Aiop regionale (associazione italiana ospedalità privata) – ha dichiarato l’illegittimità degli accreditamenti alle strutture sanitarie dell’ex Gruppo Angelini. Decisione assunta sulla base della legge regionale 32 che si proponeva la tutela dei lavoratori, ma che ora rischia di ritorcersi contro gli stessi. Della vicenda si stanno occupando anche le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil. "A destare preoccupazione – commenta Catarra – è il futuro dei dipendenti e dei servizi essenziali quotidianamente assicurati. Mi sono assunto l’impegno di parlare con i sindaci dei Comuni interessati e con il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. Si tratta di una vicenda molto complessa e dobbiamo attendere la sentenza del Consiglio di Stato per capire quale sia la maniera più giusta per assicurare continuità ai servizi e mantenere i livelli di occupazione in un quadro rispettoso di norme e regole". La gestione delle strutture sanitarie, conclusa la fase Angelini, è affidata dall’ottobre 2010 al Policlinico Abano Terme.