TERAMO – Scattano da lunedì 16 aprile gli aumenti del 10% del prezzo dei biglietti del trasporto pubblico locale. Una manovra articolata che prevede anche importanti agevolazioni e, secondo l’assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra, riserva una grande attenzione al sociale. “Gli aumenti erano previsti già nella Finanziaria di due anni fa – ha evidenziato l’assessore – ma abbiamo cercato di ‘resistere’ e di lasciare invariate le tariffe in considerazione della congiuntura di crisi. Purtroppo gli aumenti del gasolio e del costo dei trasporti ci ha costretto ad applicare l’aumento, ma siamo stati attenti a salvaguardare le categorie deboli e a incentivare il più possibile l’uso del mezzo pubblico. E’ stata una scelta sofferta ma calmierata (in altre regioni gli aumenti sono stati del 30 fino al 50%), e che è stata concertata con i sindacati, le aziende e le associazioni di categoria”. Infatti i passeggeri sopra i 65 anni non avranno aumenti sul prezzo del biglietto, ma criteri di equità sono previsti anche per le fasce di reddito basse: chi in base all’Isee non supera un reddito di 10 mila euro all’anno verrà esentato dagli aumenti. Per incentivare il ricorso al trasporto pubblico, riduzioni significative sono inoltre state inserite per tutti gli abbonamenti nominativi e per ogni categoria di utenza, a differenza dei precedenti abbonamenti che guardavano con attenzione solo agli studenti e agli anziani. Intanto l’assessore Morra disegna uno scenario dei Traporti orientato al futuro e maggiormente al servizio dei territori ‘deboli’ come quelli delle zone interne e montane. Sulla scia di un fortunato esperimento in un Comune della provincia di Chieti,Borrello, dove è stato istituito un servizio di ‘bus a chiamata’, iniziative simili si pensa di ripetere anche in altre province, ma anche di rimodulare il parco mezzi con pulmini più leggeri e da 15 posti per raggiungere i comuni di montagna. Per fare questo è propedeutico piano di riforma dei bacini che le Regioni dovranno presentare in vista della costituenda Autorità dei Trasporti. Certo è che il capoluogo teramano, almeno secondo il presidente della Staur, Agostino Ballone, sembra per ora lontano da un servizio di "bus on demand". "E’ un tipo di servizio – spiega Ballone – che in genere viene effettuato su linee ‘deboli’, poco frequentate, Teramo ha un’utenza sostenuta per cui non si prevede questa necessità". Ma è vero che sono state soppresse o spostate alcune fermate urbane? "Non abbiamo fatto cambiamenti significativi – spiega Ballone – se non sopprimere la navetta che serviva Corso Porta Romana (perchè non era frequentata) e istituire la linea 8 per servire la Gammarana. Alcune fermate invece sono state spostate, ma solo di qualche metro e per motivi di sicurezza perchè erano poste in prossimità di qulache bivio o incroci pericolosi. Piccoli spostamenti che non andranno a intaccare i servizi resi all’utenza.
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