TERAMO – E’ morto questa notte al Policlinico di Roma, all’età di 43 anni, Romano "Romy" Malavolta. Il giovane industriale, nato a Roma ma da famiglia di origini teramane, ex presidente del Teramo calcio, si è spento dopo una lunga malattia. Una settimana fa aveva ricevuto il sacramento dell’estrema unzione in considerazione della gravità delle sue condizioni. Da tempo soffriva una saluta precaria, anche per via della sua condizione di pluritrapiantato. La notizia della sua scomparsa si è diffusa in un baleno in città alle prime ore del mattino, lasciando addolorati i tantissimi che lo conoscevano. Al nome di Romy sono legate alcune delle più importanti vicende calcistiche degli ultimi anni, nel bene e nel male: da presidente del Teramo calcio si ricorderanno le promozioni e la serie B sfiorata con i grandi nomi calciatori ingaggiati in maglia biancorossa, ma anche il periodo buio del fallimento e della scomparsa della squadra dal panorama calcistico professionistico. I funerali di Malavolta si terrano mercoledì, 25 aprile, alle 10, nella parrocchia di San Pietro e Paolo all’Eur. Domani, dalle 12 alle 16, la salma di Malavolta sarà esposta nella cappella del policlinico Gemelli.
Terzogenito dei quattro figli dell’industriale bellantese Aristide Romano Malavolta, Romy si era avvicinato agli affari di famiglia a metà degli anni ’90. Superata la crisi fisica dell’estate del 1996, quando l’equipe cardiochirurgica del professor Viganò lo sottopose a Pavia al trapianto di cuore – donato da una giovane donna -, a causa di una grave forma di cardiomiopatia dilatativa, Romy assunse la guida di una delle aziende di famiglia, la Tonini, affiancando il padre e il fratello maggiore Mario in quella che poi divenne la holding Foodinvest Group. Fu proprio nell’anno del superamento delle difficoltà personali che il giovane industriale assunse la presidenza del Teramo Calcio, subentrando a Nanni Cerulli Irelli. Era il 1997. Da allora la sua esperienza sportiva nel calciio cittadino fu un’escalation di successi, culminati nella stagione 2001-2002 con la promozione in Serie C1 dopo oltre una decina di anni trascorsi nella serie inferiore: quella squadra, allora allenata da Luciano Zecchini, era composta da fior fiore di giocatori, diventati poi ottimi professionisti del pallone, come Terlizzi, Carrozzieri, Biso, De Angelis, Myrtaj. L’anno successivo, con l’arrivo di Simone Motta e Simone Pepe, la squadra centra il quarto posto in C1, ma i play-off per la Serie B sono sfortunati perchè il Teramo perde dal Martina nella gara di ritorno e vede sfumare così il sogno finale per la serie cadetta. Fasi alterne di fortuna e sfortuna, polemiche extrasportive, un carattere decisamente ‘focoso’ e una passione infinita, quasi smodata, per il calcio e la maglia biancorossa, hanno portato il giovane presidente del Teramo a convivere con sempre maggiori problemi della squadra. E, dopo la retrocessione in C2 della stagione 2006-2007, nel 2008, dopo una serie di vicissitudini societarie e diversi tentativi di passaggio di proprietà del club, la squadra è scomparsa dal calcio.