TERAMO – “La programmazione regionale in tema di rifiuti esiste, così come esistono le autorizzazioni ed i finanziamenti, la mancata attuazione è ascrivibile ai ritardi ed agli inadempimenti dei consorzi attuatori riconducibili per lo più al Pd”. E’ un fiume in piena l’assessore regionale all’Ambiente Mauro Di Dalmazio, in una nota di replica diffusa per rispondere alle accuse mosse da Claudio Ruffini, consigliere regionale del Pd intervenuto ieri per bocciare la politica regionale che avrebbe abbandonato i sindaci nella gestione dell’emergenza rifiuti. Di Dalmazio parla di “spudoratezza politica” e ripercorre le responsabilità politiche ascrivibili, secondo l’assessore, al centrosinistra. “Il consigliere Ruffini, già presidente della Provincia che non effettuò alcun intervento in materia di rifiuti, non era forse il sindaco di Giulianova, comune rilevante del Cirsu, negli anni in cui tale consorzio contraeva milioni di debiti portando alla paralisi del polo tecnologico di Grasciano che solo adesso il sottoscritto e la giunta di centro destra, faticosamente e a colpi di commissariamenti, stanno riportando alla funzionalità ? Non era forse ex sindaco Ruffini parte del consorzio che mandò indietro oltre 3 milioni di finanziamento regionale che avrebbero consentito agli impianti pubblici di Grasciano di ripartire e di evitare il ricorso agli impianti privati con conseguente aggravio di costi per le comunità ? Si è mai premurato il consigliere Ruffini di studiare la legge di settore in materia di rifiuti che prevede per lo smaltimento fuori territorio l’accordo con la regione ospitante, ad oggi sempre negato dalle Marche, nonostante le richieste, per criticità riguardanti la provincia di Macerata e che solo adesso si stanno risolvendo? O forse, saputo questo, e quindi che la regione Abruzzo con un lavoro costante potrebbe giungere all’acquisizione della disponibilitá , tenta puerilmente di accreditarsi sulla soluzione?”. Di Dalmazio incalza ricordando che l’attuale esecutivo regionale, onde evitare strozzature e per far fronte all’emergenza rifiuti ha emanato un avviso pubblico nazionale per ottenere la disponibilità di impianti e discariche da mettere a disposizione dei consorzi e che la Giunta ha inoltre riprogrammato 10 milioni di euro (“somme che il centro-sinistra non è stato in grado di spendere”) per gli impianti. “Non sentimmo la voce di Ruffini – conclude Di Dalmazio – quando l’intero ambito della città di Teramo e dei Comuni del Mo.Te, a seguito del crollo della discarica La Torre, fu costretto ad andare fuori provincia con uno straordinario aggravio di costi giacchè gli impianti del Cirsu, da lui amministrato, erano fermi per dissennatezze gestionali e la sua programmazione provinciale era stata del tutto inesistente”.
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