TERAMO – Evitare il ricorso ai contratti attraverso agenzie interinali, riportare all’interno della Provincia i servizi, conservare a Teramo Lavoro soltanto quelli di natura effettivamente strumentale, concordare con la Regione Abruzzo i finanziamenti del nuovo Por Fse. Sono queste le proposte operative che il gruppo consiliare del Partito Democratico in Provincia avanza all’indomani delle dichiarazioni del presidente Catarra sulle ipotesi al vaglio per offrire un futuro sia ai servizi che ai 102 occupati della società in house in scadenza di contratto. Il Pd, che da tempo ha instaurato una forte discussione sul versante Teramo Lavoro anche con il ricorso alla magistratura, ha chiesto la convocazione di un Consiglio Provinciale «dedicata al futuro dei servizi gestiti dalla società» mai convocato, così come non è mai stata convocata la conferenza dei capigruppo per concordare la data. «Compete al Consiglio – dice il Pd – fissare gli indirizzi per la gestione di servizi essenziali e per decidere il futuro della società strumentale. Se qualcuno pensa che il Consiglio possa tenersi dopo che la Giunta ha deciso, venendo meno per l’ennesima volta agli impegni istituzionali e tornando ad umiliare il ruolo dell’Assemblea, sappia che chiederemo conto al Presidente del Consiglio Provinciale della manifesta incapacità di tutelare le funzioni degli organi istituzionali».
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