Emergenza idrica, il Ruzzo rassicura gli albergatori

TERAMO – L’emergenza idrica lungo la costa e il rischio di interruzioni dell’erogazione del flusso d’acqua nei prossimi mesi estivi sono stati al centro dell’incontro odierno tra il presidente della Ruzzo Reti, Carlo Ciapanna, e il direttore Gian Mario Fabbi con i rappresentanti delle associazioni Federalberghi Confcommercio Abruzzo (con il Presidente Giammarco Giovannelli), Faita Abruzzo Federcamping e Consorzio Abruzzo Promotion (con il Presidente Giuseppe Delli Compagni). Gli imprenditori del turismo hanno denunciato il gravissimo stato di crisi che investe il settore e chiesto al presidente Ciapanna rassicurazioni sulla regolare erogazione dell’acqua nelle loro strutture, senza rischi di interruzione che costituirebbe gravissimo danno per la prosecuzione delle attività. Capanna, illustrando le iniziative tecniche che il Ruzzo ha messo in cantiere, ha fornito rassicurazioni in tal senso prevedendo in anticipo l’aumentata richiesta di acqua lungo la costa. «L’obiettivo è quello di gravare in misura minore sulla condotta principale della costa, per alleggerirla dal sovraccarico di richieste – ha spiegato Ciapanna -. Siamo intervenuti dunque sui serbatoi esistenti e su quelli inutilizzati, si è proceduto a collegare il serbatoio di Giulianova Paese, sono stati collegati quelli di Tortoreto Paese e Tortoreto Lido, ed è stato riattivato il potabilizzatore di Casale San Nicola, che ha una portata di circa 120-140 litri al secondo: se a questo aggiungiamo il prossimo utilizzo del serbatoio di Sant’Egidio e il raddoppio del potabilizzatore, crediamo di poter garantire la fornitura alla costa, soprattutto della Val Vibrata, senza rischiare interruzioni nonostante la grave carenza idrica che stiamo affrontando». Gli interventi di rifinitura e di allaccio del sistema previsto saranno completati al massimo entro il 15 luglio. Ciapanna ha infine chiesto alle associazioni di sensibilizzare gli imprenditori e gli utenti delle strutture ricettive, come già avvenuto con i sindaci, a un uso razionale e parsimonioso dell’acqua in un periodo di grave carenza.