TERAMO – «Voglio mantenere la squadra con cui sono partito e ho vinto». E’ questo il messaggio, chiaro, che il sindaco Maurizio Brucchi ha lanciato al neo coordinatore comunale dell’Udc Peppino Cipolloni e al vicesindaco Alfonso Di Sabatino Martina. Il sindaco ha incontrato gli esponenti del partito di Casini dopo lo strappo politico che si è creato all’interno del partito dopo la sfiducia dei consiglieri Marcello Procacci e Mimmo Sbraccia al loro assessore di riferimento. «Ribadisco che si tratta di un problema interno all’Udc, e che va risolto in primis all’interno del partito stesso, il mio auspicio è quello di mantenere lo stesso assetto con cui ho iniziato il mio mandato da sindaco, con gli stessi consiglieri che sono stati eletti con me e con gli stessi partiti della coalizione. Non mi voglio certo tirare fuori da una situazione che investe, in seconda battuta, anche la mia maggioranza, ma le regole in politica vanno rispettate: l’Udc deve chiarezza al suo interno e comunicare agli altri esponenti della coalizione le sue decisioni. In momenti come questo si deve procedere per step, è inutile prefigurare ipotesi per il futuro senza sapere prima cosa intende fare il partito». Presto l’arcano sarà sciolto, perché, il neo coordinatore comunale Cipolloni incontrerà, tra domani e dopodomani, Sbraccia e Procacci. «Li sentirò in separata sede ma poi spetterà al Comitato comunale prendere la decisione definitiva. Quello che è certo è che non possiamo tollerare le posizioni personalistiche e gli aut aut, è giusto rimettere al centro la figura del partito». L’Udc sta cercando quindi di ricomporre lo strappo interno, invitando i due consiglieri, nonostante il gesto plateale di rottura, a tornare sui loro passi e a ritirare la sfiducia al vicesindaco. In caso contrario saranno loro a dover lasciare il partito. Per Cipolloni, che, dopo l’incontro con Brucchi si confronterà anche con il coordinatore provinciale del Pdl Paolo Tancredi e con l’assessore regionale Mauro Di Dalmazio, a cui fa capo la lista civica “Al centro per Teramo”, si tratta anche «di una questione politica e amministrativa che investe la maggioranza perché il sindaco, pur non avendo bisogno di numeri, necessita comunque di una maggioranza il più possibile eterogenea. Per questo la discussione sarà aperta anche alle altre forze politiche di centrodestra». Per il momento l’Udc sembra non farsi incantare, almeno a livello locale, dalle sirene del Pd. Rispetto al messaggio lanciato dal presidente regionale del Pd Manola Di Pasquale, che ha invitato l’Udc a far parte di una grande coalizione di centro, Cipolloni ha le idee chiare. «Il rapporto con il sindaco è corretto e leale, non abbiamo alcun motivo per uscire fuori dalla coalizione». Intanto Brucchi ribadisce che la crisi interna all’Udc non compromette la stabilità della sua maggioranza. «Mi dispiace per l’opposizione – conclude Bruccchi – ma non abbiamo alcun problema di numeri, anzi: sono partito con 25 consiglieri e adesso ne ho 26 (il riferimento è a Silvana Di Saverio, ndr), i due consiglieri dell’Udc hanno ribadito la loro fiducia al sindaco, e non posso non sottolineare il malessere forte che c’è in minoranza, dopo che anche Milton Di Sabatino (Udt) ha dimostrato, e non è la prima volta, di essere in disaccordo con il resto dell’opposizione».
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