L’AQUILA – A tre anni dal terremoto che provocò 309 vittime all’Aquila e decine di frazioni e comuni limitrofi gli italiani hanno ancora voglia e tempo per recarsi nei luoghi simbolo della tragedia. Le visite in città non hanno fatto registrare picchi legati alla tradizionale Perdonanza celestiniana, iniziata ieri, ma il cosiddetto ”turismo delle macerie” continua a richiamare persone curiose e al tempo stesso interessate al dramma dell’aprile 2009. Sono infatti sempre più alte le presenze di turisti ‘mordi e fuggi’ che sono incuriositi dai luoghi dove i segni del pesante sisma sono ancora drammaticamente bene evidenti.
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