ALBA ADRIATICA – Potrebbe essere stato un solo colpo di pistola ad uccidere L.F., l’albanese 30enne senza un lavoro fisso, che ier pomeriggio è stato freddato a distanza ravvicinata mentre si trovava seduto a un tavolino del bar "MD", in viale della Vittoria ad Alba Adriatica. E’ quanto comincia a meglio delinearsi attraverso la cortina di dubbi attorno alla vicenda, creata un pò dal voluto riserbo della magistratura e degli investigatori, un pò insita nel fatto di sangue in sè. Mai episodio del genere si era verificato nel Teramano e ad Alba in particolare, se si fa eccezione per l’assassino di Luigi Capetti, negli anni ’90 – al Circolo Ribot di Villa Rosa di Martinsicuro – o per il recente omicidio di Emanuele Fadani, maturato però occasionalmente nel corso di un litigio con alcuni rom. Quella di ieri ad Alba sembra più una esecuzione, che un delitto nato all’interno di una discussione da bar. L.F. stava bevendo una birra al bar assieme ad H.P., 23enne connazionale, quando si è trovato di fronte due o forse tre altri albanesi che volevano qualcosa da lui. Cosa? I precedenti penali dell’uomo non aiutano, essendo relativi a una violenza sessuale e reati contro il patrimonio, ma le ipotesi investigative sono chiare: droga o racket della prostituzione. Dove la violenza, soprattutto tra le etnie dei Balcani, è strumento regolare e feroce per dirimere le diatribe. H.P. è ruscito a sfuggire alla matanza, colpito gravemente a un polmone da una coltellata: adesso è grave ma i sanitari non disperano di salvarlo. Un aiuto alle indagini, dopo il rtitrovamento della pistola che ha sparato – un scacciacani modificata calibro 7.65 – potrebbe arrivare dall’autopsia, che il sostituto procuratore Davide Rosati non ha ancora fissato. Si terrà martedì, nell’obitorio dell’ospedale di Teramo, e sarà effettuata dai medici legali Giuseppe Sciarra e dal professor Vittorio Fineschi, del Dipartimento di medicina legaledegli Ospedali riuniti di Foggia. Intanto vengono passate sotto la lente di ingrandimento delle sezioni scientifiche dei carabinier le auto, cinque, poste sotto sequestro nelle vicinanze del luogo del delitto o collegate ai protagonisti di questa vicenda. In particolare, l’attenzione è concentrata su una potente Audi station wagon, in sosta in una traversa di viale della Vittoria, lasciata con i finestrini abbassati e la radio accesa, come di qualcuno che l’avesse abbandonata di corsa. Potrebbe essere l’auto dei killer?
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