TERAMO – Nato dalla condivisione tra il sistema economico-industriale e quello sociale, con il contributo tecnico di Abruzzo Sviluppo e quello istituzionale della Regione, il Piano di rilancio dell’Area di crisi Val Vibrata, presentato questa mattina in Provincia, punta sulla riconversione del sistema produttivo del territorio e alla riqualificazione del capitale umano. Con una previsione di impegno di spesa di oltre 27 milioni di euro, di cui 10 in opere pubbliche e oltre 17 di interventi operativi, nasce dall’individuazione di tre obiettivi principali: l’innovazione, l’integrazione e la riconversione sostenibile del territorio. Nella conferenza di presentazione, presieduta dal presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra e a cui ha partecipato anche il Governatore dell’Abruzzo, Gianni Chiodi, alla presenza delle forze sindacali e imprenditoriali del territorio, in molti hanno definito questo strumento nato dalla concertazione tra le parti in causa il modello per costruire una "innovation valley", da sviluppare attraverso cinque interventi cardine: «Il capitale umano e i processi di innovazione, le politiche di rete – ha detto il presidente Catarra -, la competitività del sistema produttivo, la eco-sostenibilità del territorio e le opere pubbliche strategiche. La Val Vibrata va riposizionata e in questo senso la Provincia ha svolto un ruolo veramente importante e indispensabile – ha aggiunto -, chiudendo una visione progettuale d’insieme, ottimo punto di partenza che lasciamo a chi verrà». Una simile imponente messa in campo di interventi e idee progettuali chiede un sostanzioso intervento di sostegno economico. E tutto il consesso presente ha rivolto la stessa domanda a Chiodi: dove trovare i fondi necessari? «Ci sono parte dei nostri Fondi Fas – ha detto il Governatore – destinati ai processi di rilancio, perchè la credibilità del progetto è tale da conquistargli priorità: possono essere 20 milioni di euro, ma anche di più se le forze economiche, istituzionali e sociali saranno brave ad ottenerli». Perseguire il modello della premialita’ nelle fonti di finanziamento, privilegiando le aree di crisi e i progetti di qualità e condivisi. E’ quanto ha poi aggiunto, ritenendolo necessario per sostenere la ripresa dell’economia abruzzese: «Si alle dotazioni finanziarie – ha detto Chiodi – ma non secondo le vecchie logiche, piuttosto dando priorita’ a quei lavori, come questo progetto della Val Vibrata, che siano stati condivisi dal sistema economico e da quello delle relazioni sindacali e delle associazioni e che insistano su aree di crisi regionali. Basta con le poste di bilancio, servono progetti alla mano». Il Governatore tornando ad elogiare il Patto per lo sviluppo, «metodo che ha dato frutti straordinari e che viene apprezzato a livello nazionale, che ha riconosciuto il ruolo della classe dirigente allargata abruzzese» ha annunciato che «nel 2013 si prevede un leggero tasso positivo di crescita e questo forse e’ merito anche della ricostruzione dell’Aquila, ma soprattutto non e’ un merito della politica ma del sistema economico abruzzese».
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