TERAMO – «Teramani, alle prossime elezioni ricordatevi di chi era pronto a svendere il nostro capoluogo». E’ questo l’appello che lancia l’associazione “Teramo nostra”, la prima a mobilitarsi contro il decreto di riordino, che avrebbe comportato la cancellazione di 35 province. «Purtroppo – afferma il presidente dell’associazione Piero Chiarini – solo pochissimi politici sono stati dalla nostra parte, a cominciare dal sindaco Maurizio Brucchi e dal presidente della Provincia Valter Catarra, in pratica tutti gli altri se ne sono disinteressati, o, peggio, hanno remato contro». “Teramo nostra”, in un documento, ha classificato tre categorie di politici: «coloro che ci sono stati vicini nella difesa, veramente pochi – aggiunge Mirko De Berardinis – quelli che con indifferenza totale si sono sempre disinteressati della questione ed infine altri, i peggiori di tutti, che dapprima hanno fatto una difesa d’ufficio per poi abbandonare Teramo e la sua comunità, non appena il Governo ha approvato il famigerato decreto, senza neanche attendere la conversione in legge, che, per fortuna, non c’è stata». Teramo Nostra si scaglia quindi contro i “politici-Schettino” che hanno abbandonato “la nave-Provincia” mentre rischiava di affondare. «Se il comandante Schettino ha trovato, come sembra – si legge nel documento di Teramo Nostra – delle opinabili giustificazioni sull’abbandono della nave, noi non accetteremo alcuna giustificazione da chi si è comportato in questo modo». E Teramo Nostra fa anche i nomi, con attacchi bipartisan. «Il sindaco di Pineto Monticelli – continua De Berardinis – segretario del Cal, che, dapprima ha difeso la Provincia e poi ha chiesto di andare con Pescara, il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, che voleva accorpare a Pescara Silvi, Pineto e Roseto, e anche il sindaco di Sant’Egidio Rando Angelini, pronto ad appoggiare la richiesta di alcuni suoi concittadini di passare con Ascoli». L’associazione invita quindi la politica a cambiare rotta e a invertire il trend che finora ha portato alla perdita di realtà importanti. «Bisogna potenziare – afferma il vice presidente Sandro Melarangelo– il ruolo di questo Ente, ripristinando i fondi governativi assegnati alla realizzazione di strade di collegamento dirette con la Valle del Fino da una parte e con la Vibrata dall’altra». “Teramo nostra” invita infine ad una riflessione più ampia sul ruolo delle Province e all’approvazione di una riforma costituzionale per abolirle tutte.
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