TERAMO – Teramo e Ascoli insieme per il primo esperimento di Fondo immobiliare locale dell’Italia centrale destinato ad interventi di Housing sociale. Un maxi investimento che coinvolge non solo entri locali ma anche soggetti privati e che stamattina è stato presentato nella sede della Camera di Commercio alla presenza di tutti i protagonisti coinvolti, dai rappresentanti dei Comuni di Teramo ed Ascoli, a quelli delle due Fondazioni bancarie (Cassa di risparmio i Teramo ed Ascoli), i presidenti di Confindustria delle due province e dell’Ance (Assosciazione costruttori edili). L’obiettivo del Fondo è quello di recuperare immobili nei centri storici con una finalità anche sociale: la valorizzazione del patrimonio edilizio dei Comuni è infatti destinata all’aumento del numero degli alloggi a canone calmierato o Erp (edilizia residenziale pubblica). Il progetto è quini rivolto a famiglie con figli minori, coniugi in regime di comunione o separazione dei beni, coppie stabilmente conviventi da almeno tre anni con un figlio, o coppie che stanno per sposarsi.
UN NUOVO VOLTO PER VIA LONGO – Teramo conferirà all’interno del Fondo gli alloggi di via Longo. «Un modello di eccellenza – ha commentato la vice presidente della Fondazione Tercas Enrica Salvatore – che permetterà non solo la riqualificazione della zona, ma anche la risoluzione di alcune problematiche sociali e rappresenterà un aiuto all’economia locale». Soddisfatto il sindaco Maurizio Brucchi. «C’è bisogno – ha aggiunto – di invertire la rotta: non più consumo del territorio ma recupero dell’esistente, purtroppo in questo periodo per i Comuni è difficile fare investimenti di tale portata, e il recupero delle 6 palazzine sarà possibile solo grazie alla collaborazione tra Comuni e il sostegno delle Fondazioni e di Cassa depositi e prestiti». Brucchi ha anche precisato che Teramo, rispetto ad Ascoli che conferirà nel fondo palazzo Sgariglia, che non è occupato, ha delle difficoltà in più, dato che si trova a dover gestire 96 appartamenti, di cui 80 sono occupati. «Il conferimento – ha spiegato il sindaco – avverrà in due tranches: stiamo avendo incontri con i sindacati e con gli inquilini per spiegare loro che nessuno verrà cacciato dall’oggi al domani, tutto avverrà in maniera graduale, partiremo con le prime due-tre palazzine». Intanto entro fine anno verrà siglato il Protocollo d’intesa e poi la convenzione. Il progetto prevede 20 alloggi Erp e altri di Housing sociale, mentre una parte verrà lasciata al libero mercato. «Una soluzione importante – ha concluso Brucchi – per evitare che gli alloggi popolari siano in zone ghettizzate della città».
UN AIUTO ALL’ECONOMIA LOCALE – Cassa depositi e prestiti ha già conferito quasi 14 milioni e mezzo di euro, mentre le Fondazioni sono intervenute con ulteriore liquidità e i Comuni hanno messo a disposizione gli immobili da riqualificare. Cifre che serviranno a rimettere in moto anche l’economia locale, anche perché permettono di superare le fitte maglie del Patto di stabilità. «L’edilizia sociale – ha affermato Raffaele Di Gialluca, consigliere delegato di Confindustria Teramo – è strategica per la riqualificazione dei centri storici, il progetto è interessante anche dal punto di vista tecnologico, perché si tratterà di edilizia sostenibile dal punto di vista energetico. L’auspicio è che si raggiunga dal punto di vista economico una massa critica sempre più importante e che il tessuto imprenditoriale locale sia pronto a raccogliere una sfida così significativa». Il progetto rappresenta un’opportunità anche per le imprese edili locali, sia perché potranno partecipare alla realizzazione delle nuove palazzine, sia perché potranno contribuire al Fondo. «Le imprese di costruzione – potrebbero confluire nel fondo anche quote di immobili invenduti: per noi si aprono degli scenari interessanti».