«Vogliamo risposte sui terreni dell'ex Villeroy»

TERAMO – Terreni dell’ex Villeroy: il Presidente dell’associazione “Gammarana” Alfonso Marcozzi scrive una lettera aperta a tutte le istituzioni interessate:  Prefetto, Comune, Consiglio comunale, Tribunale, Catasto e i tecnici incaricati di redigere la perizia di valutazione.  «Sono passati oltre 16 mesi da quando, per la prima volta, e 4 mesi da quando, per la seconda volta, abbiamo denunciato il silenzio assordante da parte degli organi competenti sulle modalità di vendita all’asta, da parte del Tribunale di Teramo, di terreni della ex Spica ex Villeroy e Boch alla Gammarana donati dall’Amministrazione Comunale di Teramo per evidenti scopi di insediamento industriale e pertanto vincolati all’uso», afferma Marcozzi, ricordando che attualmente il Tribunale di Teramo sta cercando di alienare i terreni. Marcozzi insiste nel sottolineare che quei terreni «furono donati dall’Amministrazione Comunale di Teramo al signor Potito Randi il  21 gennaio 1954 e 22 dicembre 1955 con finalità specifiche e condizionanti. Nel primo atto i terreni venivano donati solo per uso esclusivo industriale; nel secondo, oltre a ribadire l’uso esclusivo industriale, veniva aggiunta “ad uso perpetuo” a conferma che i terreni donati, dovevano conservare nel tempo le proprie funzioni, e si ritiene, nel caso di perdita di scopo, tornare nella piena disponibilità del Comune di Teramo». Inoltre, aggiunge Marcozzi, alcuni terreni sono stati variati nella destinazione trasformati in relitto stradale «senza nessun indirizzo conosciuto del Consiglio Comunale che determinasse una variazione catastale». Marcozzi si dice anche pronto ad un confronto pubblico, dati alla mano, e pone diversi dubbi sulla correttezza della procedura. «I soggetti elencati – afferma Marcozzi – devono darci delle risposte, aspetteremo un mese, se non arriveranno, procederemo ad esporre i fatti all’Autorità centrale competente in materia». Marcozzi conclude ribadendo che i terreni in questione potrebbero essere utilizzati per la realizzazione dello svincolo del Lotto zero alla Gammarana, «assicurerebbero – afferma – un notevole risparmio nel consumo di terreno, senza snaturare il parco verde dell’Acquaviva e permetterebbero anche un risparmio di 900 mila euro rispetto al progetto su cui il Comune sta continuando ad insistere».