TERAMO – «Sarò il lobbista dei teramani in Parlamento». Così Renzo Di Sabatino, 50 anni, candidato teramano del Pd per il Senato (è in quarta posizione, dopo Stefania Pezzopane, Franco Marini, Anna Paola Concia), si è presentato questa mattina nel gazebo di piazza Martiri. Insieme a lui, oltre a molti sindaci del pd e molti amministratori locali, anche due “sponsor” d’eccezione: la campionessa di pattinaggio artistico Deborah Sbei e l’avvocato Gennaro Lettieri che lo sostengono. «Renzo – ha detto Lettieri – è un candidato nuovo sotto diversi aspetti, rompe gli schemi con il passato e finalmente anche Teramo ha un suo candidato al Senato, e non più nomi imposti dall’alto». Di Sabatino ha illustrato le sue priorità. «L’espressione lobbista può sembrare forte – ha spiegato Di Sabatino – ma per me vuol dire che ho intenzione di ridare voce e dignità ad una provincia dimenticata e tradita. Purtroppo finora dai vari Masterplan e dalle tante promesse che ci sono state fatte non è arrivato nulla di concreto: alla Valle Peligna sono andati 16 milioni di euro, alla Val Vibrata nulla: servono 20 milioni di euro per ridare ossigeno alle imprese. Purtroppo il cosiddetto filotto ossia la guida di centrodestra per Comune, Provincia e Regione, ha decisamente fallito: quando nel 2008 un gruppo di politici teramani fu scelto per governare l’Abruzzo, da teramano, anche se di centrosinistra, fui orgoglioso. Mai avrei pensato che proprio dei teramani avrebbero tradito le aspettative dei loro concittadini». Due saranno gli aspetti su cui Di Sabatino ha affermato di voler puntare: sanità e lavoro. «In particolare – ha spiegato – secondo noi va modificata la legge che non prevede un concorso pubblico per diventare manager della Asl e che non prevede la realizzazione di graduatorie per i primari». Il segretario provinciale del Pd Robert Verrocchio si è detto «molto soddisfatto delle candidature che abbiamo presentato per Camera e Senato, sono nomi scelti attraverso le primarie, non catapultati dall’alto».