TERAMO – «Il giornalista deve ristrutturare la propria identità». Così Padre Francesco Occhetta, 42 anni, giornalista professionista e redattore de “La civiltà cattolica” ha parlato ai giornalisti riuniti nella sala dell’Episcopio durante l’incontro organizzato dal Vescovo, Monsignor Michele Seccia, in occasione della ricorrenza di San Francesco Di Sales. «Il giornalista – ha specificato – svolge un ruolo diverso dal comunicatore, perché ha l’obbligo morale di denunciare il male e lavorare per costruire il bene comune». L’arrivo dei social network ha segnato uno spartiacque e non si può più tornare indietro. «Oggi – ha continuato Padre Occhetta – la vecchia struttura legata al broadcasting, ossia ad una comunicazione unilaterale, è mutata: grazie ai social network le persone hanno più possibilità di controllare la veridicità delle notizie. Questo deve rendere il giornalista ancora più responsabile: se è vero, da un lato, che le notizie arrivano prima su Twitter o su Facebook, è anche vero che il ruolo del giornalista è quello di capire e far capire come stanno le cose, verificando sempre la veridicità delle notizie». No, quindi, a giornalisti che agiscono secondo doppi fini e ai “giornalisti-gladiatori”. Su questo punto Padre Occhetta ha citato l’ormai celebre scontro Berlusconi-Santoro «La legnata che ha preso Santoro è la dimostrazione che quel modello di comunicazione non funziona più» sottolineando che il giornalismo italiano “soffre” di una sorta di vizio di fondo: il finanziamento dei partiti politici, cosa che non avviene in altri Paesi e che impedisce al giornalista di svolgere il ruolo di “cane da guardia del potere”. Invece il giornalista deve «avere il coraggio di dire la verità e di svolgere un vero servizio pubblico». Anche il problema del precariato, sempre più diffuso, degli articoli pagati 5 euro, dei giornalisti a partita Iva è stato affrontato. «Si tratta – ha detto Padre Occhetta – di un problema enorme, non possiamo più illudere i tanti giovani che sognano questa professione. Il mondo del giornalismo sta cambiando e stenta a trovare un equilibrio non solo normativo ma anche culturale. In questo senso non è solo l’etica il problema, ma la crisi di un modello antropologico». L’esempio di San Francesco Di Sales, celebre per aver inventato un nuovo modo di comunicare, personalizzato, lasciando bigliettini sotto le porte delle case, è ancora attuale. «San Francesco di sales – ha concluso Padre Occhetta – analizzava il contesto culturale in cui lavorava e denunciava tutto quello che andava contro il bene comune».
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