ISOLA DEL GRAN SASSO – Tolleranza zero, voluta, dicono in questura, dai Padri Passionisti di San Gabriele: perchè i "cento giorni dall’esame" non diventassero una processione di giovani con bottiglie e boccioni in mano o, peggio, non portassero tanti, troppi in ospedale per "sbronze" pericolose. L’appello a lasciare a casa alcolici come vino e birra è stato raccolto dai giovani che si apprestano a sostenere gli esami di maturità: questa mattina si sono mossi di buonora verso il santuario con ogni mezzo, dai pullman, ai minibus, ai furgoni a noleggio, centinaia di auto private. Un esercito di oltre 10mila studenti, che non si sono fatti scoraggiare dai tanti filtri organizzati dalle forze dell’ordine: chi è partito da Teramo, ha trovato già a piazzale San Francesco polizia e carabinieri ad attenderli sulla salita ai bus, poi all’uscita autostradale di Colledara-Isola, infine all’ingresso dell’unico, maxi parcheggio allestito ai piedi del santuario. Con tanto di cani antidroga, finanzieri, fiamme oro e uomini dell’Arma hanno passato al setaccio pullman, auto e furgoni: è stato sequestrato tutto quanto assomigliasse a vino e birra, da intere casse o cartoni, a damigianette e bottiglie di Coca cola riempite di buon Montepulciano rosso. E’ finito tutto sul cassone di un camikon dell’ufficio tecnico del comune di Isola del Gran Sasso, per poi essere distrutto.
Le ordinanze dei sindaci. Ai "cento giorni" si erano abituati fino ad oggi, con il divieto di vendita degli alcolici in tutta l’area. Ma quest’anno il giro di vite è stato più forte: i sindaci di Isola e Colledara hanno inasprito le disposizioni, vietando anche il trasporto. Se uno studente, ad esempio, si fosse mosso sul piazzale con una bottiglia di birra o vino in mano, sarebbe stato redarguito e gli sarebbe stato sequestrato l’alcolico. Ovviamente, il nuovo stile voluto dai padri passionisti, se da un lato ha trovato l’apprezzamento per l’iniziativa tesa a limitare le conseguenze, troppo pesanti negli scorsi anni, dell’abuso di alcol, dall’altro ha suscitato numerose proteste e polemiche nell’oceano di giovani che ha invaso il Santuario, dedicato al Santo… dei giovani.
Niente musica. Se i ragazzi arrivati fin quassù si sono attrezzati in maniera alternativa – tanta acqua, ma anche aranciata e cola -, facendo la fortuna di chi ha scelto di investire in marketing, come la Red Bull che ha piazzato tra auto promozionali, una con tanto di ‘consolle’ da dj e casse, per distribuire gratuitamente il suo fortunato analcolico, la protesta ha serpeggiato tra i presenti per la totale assenza di momenti ricreativi. Negli anni passati il palco con cantanti e musica e balli era stata una caratteristica dei "cento giorni": oggi nemmeno quello, con particolare e specifico unico riferimento all’aspetto sprituale della giornata di riunione degii studenti. Due le messe, celebrate alle 10 e alle 11:30, a tanto… silenzio attorno al Santuario. Ma con il trascorrere delle ore, il fiume di giovani ha riempito ogni angolo del piazzale, e come tradizione, l’area attorno alla Basilica si è trasformata in piccoli campi di calcio, punto di riunione di gruppetti con chitarre, bali improvvisati e giochi con i fucili ad acqua. C’è addirittura chi è arrivato già… sporco e insudiciato. E’ il caso di decine di studenti dell’Aquila, che prima di arrivare a San Gabriele hanno ingaggiato una battaglia a… uova e farina! Vestiti di… bianco, si sono distinti nella folla di maturandi che ha riempito Isola.