TERAMO – L’iniziativa è forse unica nel suo genere perché pone l’alternativa al più classico dei modi di fornire aiuto ai più svantaggiati: quello dell’elargizione una tantum dei contributi previsti nel fondo per il Sociale. Al contrario da adesso a Tortotreto sarà possibile ricevere denaro a patto di svolgere servizi utili alla collettività. Si chiama “Collaborazione civica” l’ultima frontiera delle politiche alla persona. L’amministrazione darà contributi a chi fornirà servizi coniugando così l’aspettativa economica con quella umana, di solidarietà e di pubblica utilità. In sintesi, con il varo del regolamento che arriva in un momento di forte congiuntura per le famiglie e gli enti, il Comune ha un ritorno utile per la città la quale potrà contare su nuove braccia da impiegare nei servizi più disparati. Come quelli per la manutenzione del territorio, che altrimenti dovrebbero essere esternalizzati ma che per carenza di risorse potrebbero non essere finanziati. Ne discenderà un vantaggio economico dunque anche per i lavoratori stessi. Ai cittadini che faranno richiesta di un contributo economico, sarà data la possibilità di guadagnarselo ed anziché ricevere cento/ duecento euro una tantum, riceveranno trecento euro al mese per tre mesi. In cambio, dovranno lavorare 72 ore al mese per l’ente. “Il bando che stiamo approntando – spiega il presidente del consiglio comunale, Giandomenico Oscar Pinto è rivolto ai cittadini di età compresa tra i 18 ed i 65 anni di età che risultano appartenere alle categorie dei disoccupati, degli inoccupati, ex alcolisti, ex tossicodipendenti, ex detenuti insomma a tutti coloro che vogliono riabilitarsi. Vogliamo dare attenzione e dignità alle fasce più deboli all’interno delle quali individuare i soggetti idonei al lavoro. Le attività che andrebbero a svolgere sono le più svariate: servizio di custodia, vigilanza, manutenzione e pulizia del verde pubblico, sostegno alle persone svantaggiate ed altro>>. Pinto precisa che si tratta di un regolamento che riguarda tutti gli interventi di assistenza economica e che va ad aggiungersi alle altre forme di intervento sociale come le esenzioni dai costi per i servizi comunali come mensa, scuolabus ma anche ad intergrare rette di degenza anziani e disabili. Le domande saranno esaminate da una commissione tecnica composta dal consigliere delegato alle politiche sociali, da una rappresentanza delle organizzazioni sindacali e da due rappresentanti del mondo del volontariato. La fase sperimentale partirà entro l’estate.
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