TERAMO – Perplessità esprime il partito di Rifondazione Comunista di Teramo per le scelte del Pd atriano accusato di “suicidio politico” alla vigilia delle elezioni amministrative che attendono il Comune il 26 e 27 maggio. “Da un lato – si legge nella nota del segretario provinciale Palermo – una parte del Pd si appresta a confluire in una lista civica promossa da vecchie dirigenze del centrosinistra e capitanata dall’Udc; dall’altro un pezzo del gruppo dirigente locale del Pd, tristemente colpevole dell’attuale situazione, vagheggia un’ipotesi di lista velleitaria e priva di prospettive”. Una spaccatura che, nella lettura del Prc teramano, condannerà l’intero centrosinistra di Atri all’irrilevanza politica, riconsegnando la città al centrodestra atriano, “proverbiale esempio di cattiva amministrazione”. “In queste settimane, ci siamo sforzati di ottenere un ravvedimento delle parti in conflitto, chiedendo un passo indietro alle candidature a sindaco messe in campo, onde promuovere terze figure e un radicale rinnovamento progettuale. Solo un progetto politico civico, aperto e profondamente rinnovato, con il sostegno delle forze di centrosinistra, avrebbe potuto rappresentare il cambiamento che Atri merita. Il politicismo litigioso lo sta rendendo impossibile. Rifondazione Comunista – conclude la nota – continuerà a perseguire la via dell’unità sulla base di contenuti innovativi. L’abbraccio mortale con l’Udc è l’altra faccia dell’inconsistenza progettuale manifestata dal Pd. A due settimane dalla presentazione delle liste c’è ancora il tempo per soluzioni condivise. Rivolgiamo un appello che vada oltre i partiti”.
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