TERAMO – "Imprese alberghiere al collasso, pressione fiscale insostenibile": la denuncia arriva delle associazioni di categoria del Turismo abruzzesi (Assoturismo Confesercenti Abruzzo, Federalberghi Confcommercio Abruzzo e Federturismo Confindustria Abruzzo). Nell’ultimo anno – affermano in una nota congiunta – il settore e’ stato messo a dura prova dall’Imu, che ha debuttato lo scorso anno insieme alla Tassa di Soggiorno (che ha visto in Abruzzo la sottoscrizione di un Protocollo proprio per tutela dei Turista), e ora si aggiunge anche la Tares che secondo le prime stime, con il passaggio dal sistema Tarsu-Tia, comportera’ un deciso aumento della tassazione di 30-40 centesimi al metro quadro: un incremento stimato di circa il 14% per una famiglia di tre componenti, ma in caso d’adozione dell’aliquota massima puo’ arrivare anche al 19%. Non basta, per le assocazioni, rinviare a luglio il pagamento della Tares che osservano come "nessuna attenzione e’ stata riservata al settore ricettivo": che risente della diminuita capacita’ di spesa delle famiglie e di una situazione competitiva in cui la variabile prezzo emerge come un fattore determinante per la scelta della destinazione di vacanza. "Senza considerare poi – proseguono le associazioni – che le imprese alberghiere risentono pesantemente di una Legge Finanziaria che non prevede alcuna risorsa a favore del settore e di uno svantaggio fiscale rilevante rispetto ai paesi concorrenti, che e’ una costante da anni. Ma questo ai nostri politici non interessa molto: migliaia di imprese muoiono ogni girono senza che il Governo faccia nulla". Le associazioni abruzzesi si uniscono così alla battaglia gia’ messa in atto a livello nazionale da Confesercenti, Confcommercio e Confindustria, per sollecitare un forte intervento affinche’ vengano riscritte le regole generali della Tares e soprattutto per dire "basta a un Sistema che ignora le nostre imprese". "Il nostro appello – concludono – va al Governo, alla Regione, affinche’ si impegnino con concretezza nella riduzione della spesa pubblica improduttiva tale da permettere la riduzione del carico fiscale sulle imprese e il concreto perseguimento di un unico obiettivo: la ripresa economica, di cui il turismo e’ certamente un importante volano".
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