TERAMO – Ponte di Castelnuovo: il sindaco di Castellalto Vincenzo Di Marco esprime contrarierà nei confronti del progetto proposto dalla Provincia e lancia un’idea alternativa. In sostanza Di Marco sostiene che «l’intervento proposto di ricostruzione del ponte nello stesso luogo rischia di non risolvere nessun problema anzi di portarne degli altri di cui faremmo volentieri a meno». Di Marco spiega le sue ragioni: «la più forte – afferma – è quella legata alla criticità di non risolvere il problema del traffico pesante, anzi questo aumenterà il suo carico su Castelnuovo Vomano. Oggi vi è già un forte passaggio nel centro urbano nelle ore di punta di circa 400 camion per ogni ora. Con la riproposizione e la riapertura al traffico libero sul ponte avremo il risultato di ingorgare oltremodo l’incrocio per Cellino e a determinare delle lunghe code di camion sulla SS150 cioè in mezzo all’abitato di Castelnuovo. Voglio solo ricordare la pericolosità su quel tratto e il numero di incidenti, anche mortali, che si sono verificati nel corso degli anni. L’altra criticità è relativa al fenomeno forte dell’erosione che il fiume Vomano provoca nei pressi dell’attuale ponte, che se non risolto potrebbe tra qualche anno vanificare la spesa di questi 6 milioni, con la risultanza di avere una precarietà un forte rischio di chiusura della nuova infrastruttura. Nel progetto approvato nessun euro qualche giorno fa va alla soluzione del problema dell’erosione e alla messa in sicurezza della sponda destra verso Cellino. Il rischio concreto quindi è quello di spendere 6 milioni di euro e ritrovarsi tra qualche anno con molti problemi in più e con un isolamento viario senza precedenti». Inoltre, aggiunge il sindaco, secondo il progetto della Provincia per ricostruire il ponte nel punto in cui si trova bisognerebbe demolire tutta l’attuale infrastruttura, e chiudere completamente al traffico per un anno e mezzo, con danni all’economia del territorio. Quindi il sindaco avanza una proposta alternativa: «con gli stessi fondi, cioè 6 milioni di euro, si può più a valle proprio all’interno del nucleo industriale, costruire un nuovo ponte che può essere una vera alternativa al traffico pesante che collega le due zone produttive di Castelnuovo e lo Stampalone di Cellino, dando così vita ad un progetto di sviluppo e collegamento non solo dei mezzi ma delle persone grazie ad un intervento che guarda al futuro e tutte le interconnessioni di tutta la vallata del Vomano fino a Roseto degli Abruzzi e a Scerne di Pineto con la Vallata del Tordino, questo quando potremo realizzare la strada di collegamento in programmazione nel nostro comune tra la Teramo-Mare e la vallata del Vomano». Di Marco sottolinea inoltre di aver appreso del progetto della Provincia solo dalla stampa.
ROMANDINI: IMPOSSIBILE UTILIZZARE LE RISORSE PER NUOVE OPERE – « La scelta di ricostruire il ponte esistente non è il frutto di valutazioni politiche ma di attente considerazioni tecniche tutte contenute nelle relazioni allegate al progetto». E’ questa la replica dell’assessore provinciale alla Viabilità Elicio Romandini alle parole del sindaco Di Marco. In sostanza Romandini precisa di aver vagliato ogni ipotesi possibile, compresa quella indicata dal sindaco Di Marco. Un’idea che però è apparsa impossibile da realizzare visti i vincoli dei finanziamenti a disposizione:«Tre milioni e 100 mila euro a valere sui Fas per la riduzione del rischio idrico – afferma Romandini – poi ci sono altri 2 milioni e 900 mila euro che sono arrivati sempre dalla Regione Abruzzo con la rimodulazione degli interventi sulla sicurezza stradale avremmo dovuto ricominciare l’iter da capo. Ci sarebbero voluti altri 2 o 3 milioni di euro, un nuove ponte più a valle costerebbe circa 8 milioni di euro, che al momento nessuno è in grado di garantire, e i tempi di realizzazione si sarebbero almeno raddoppiati». Romandini precisa inoltre che i fondi che la Provincia è riuscita ad utilizzare non possono essere destinati a nuove opere infrastrutturali e che il progetto della Provincia è stato approvato da tutte le amministrazioni coinvolte. «Di Marco è stato eletto successivamente ma questo non lo autorizza a sostenere che non sa nulla del progetto tanto più che all’epoca era assessore della Giunta Ruggieri. Mi appello al senso di responsabilità istituzionale del Sindaco affinché anche lui riconosca quanto sia importante per la sua comunità il risultato raggiunto e ci affianchi nel sostenerne la realizzazione», sottolinea Romandini. Sulla paventata chiusura del Ponte per oltre un anno, Romandini, puntualizza che il capitolato di appalto prevederà una premialità importante in termini di punteggio per l’impresa che proporrà una soluzione atta a ridurre i tempi di interruzione del traffico veicolare.