Anche Chiodi "vittima" dei comici di Sant'Omero

TERAMO – Ultimo appuntamento stasera per il Festival internazionale del teatro comico di Sant’Omero. Un appuntamento insolito, con la sezione “Un pizzico d’impegno” che viene inaugurata per la prima volta quest’anno. Lo spazio artistico lascia la scena a temi di impegno etico: con il monologo “Nel nome del padre”, di Claudio Fava, interpretato da Roberto Citran, si racconterà la storia di ribellione alle violenza della mafia e all’omertà che l’avvolge. «Un appuntamento da non perdere – spiega il presidente della Fondazione Val Vibrata Festival Flaviano Di Berardino – per un Festival che da sempre mostra oltre alle varie forme di comicità anche attenzione ai temi emergenti, alla profondità culturale e apertura ad un panorama internazionale». E intanto ieri sera il Festival comico si è chiuso in bellezza, con l’esibizione di ben quattro artisti: sul palco di piazza Dauri sono saliti, nell’ordine: lo “zingaro” Luca Koblas, che ha scherzato sul tema, sempre molto attuale, dell’integrazione culturale, raccontando la vita di uno dei tanti immigrati che per sopravvivere ha scelto mezzi non proprio legali, aprendo un negozio dal nome emblematico “Cose di altre case”; è stata poi la volta di Stefano Bellani, che ha portato sul palco il tormentone, che lo ha fatto conoscere al grande pubblico di Zelig, “E quando lei…ma teee!?”, con racconti esilaranti sulla vita di coppia. Presenti tra il pubblico anche il Governatore Gianni Chiodi, l’assessore regionale alla Cultura Mauro Di Dalmazio e l’assessore agli eventi del Comune di Teramo Guido Campana (nelle serate precedenti anche l’assessore regionale Paolo Gatti è stato ospite del Festival), che sono stati presi di mira dagli artisti. Chiodi, in particolare, è stato protagonista di un insolito e divertente “fuori programma”, ricevendo un bacio in bocca (a stampo) dall’artista francese Sophie Talon che interpretava il ruolo di “Solita”: l’attrice, fingendo di cercare tra il pubblico il suo “fidanzato”, lo ha individuato in Chiodi…il Governatore è stato al gioco, con un po’ di imbarazzo ma senza perdere il suo proverbiale aplomb. Adrenalinica e ricca di sorprese è stata l’esibizione di Loco Brusca, lo psico-clown argentino che ha coinvolto il pubblico raccontando le tante contraddizioni della vita contemporanea, con le sue trovate irriverenti che hanno lasciato tutti a bocca aperta. Il bilancio di questa edizione – afferma Di Berardino – è assolutamente positivo: nonostante le ristrettezze economiche siamo riusciti a mettere a punto un cartellone di artisti che hanno saputo stupire il pubblico con esibizioni decisamente originali e lontane dagli schemi a cui ci ha abituato il piccolo schermo: musica, danza, clownerie, acrobazie audaci sono state le protagoniste degli spettacoli. Gli artisti italiani hanno saputo divertire e coinvolgere il pubblico, che ci ha premiati con una media di 200 presenze per ogni serata».