TERAMO – I Comuni teramani sono i primi in Abruzzo ad aderire alla “Carta Europea dei diritti delle donne nello sport” approvata dal Parlamento Europeo e portata all’attenzione del mondo dello sport, delle istituzioni e dei media con un convegno organizzato dalla Consigliera di Parità, Anna Pompili di concerto con la Provincia, il Coni e la Uisp, in programma sabato alle 11 nella Sala Polifunzionale di via Comi a Teramo. A sottolineare i “numeri” e quindi il valore delle donne sportive abruzzesi anche una mostra che racconta la storia delle supercampionesse degli ultimi dieci anni. La mostra sarà esposta nella Sala Polifunzionale e poi in Piazza Martiri. Ospite dell’iniziativa Valentina Vezzali, campionessa olimpica nella scherma e parlamentare, invitata dalle istituzioni teramane per gli eventi di Sport sotto le stelle e per fare da testimonial dei valori della Carta; la affiancherà la teramana Eleonora Corona, medaglia di bronzo ai mondiali di atletica leggera luglio 2013 alla quale l’Amministrazione provinciale consegnerà una targa di riconoscimento. La Carta è stata elaborata dalla Uisp (Unione Italiana Sport per Tutti) in collaborazione con altri partner internazionali ed è rivolta a tutti gli operatori sportivi, organizzazioni, federazioni, tifosi, autorità e istituzioni, affinché siano incentivate azioni e campagne a favore delle pari opportunità fra uomini e donne nello sport. Ad adottare la Carta, primo in Abruzzo, è stato il Comune di Teramo subito seguito da quello di Giulianova. Il convegno sarà l’occasione per presentare la Carta europea e per parlare di soluzioni concrete, di strumenti e strutture che gli enti locali, insieme all’associazionismo sportivo, possono mettere in campo, aderendo alle indicazioni della risoluzione europea, per favorire lo sviluppo dello sport al femminile”. Ad aprire i lavori il presidente della Regione, Gianni Chiodi e il presidente dell’ente, Valter Catarra. Sono previsti i saluti del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi; dell’assessore Regionale alla Sport Carlo Masci; dell’assessore teramano Guido Campana e del vicepresidente della Provincia, Renato Rasicci e naturalmente della presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità, Desireè Del Giovine.
I fondamenti della Carta
Pratica dello sport: ognuno ha il diritto di praticare sport in ambienti sani che garantiscano la dignità umana. Donne e uomini di età differenti e diverse provenienze sociali e culturali devono avere le stesse opportunità di praticare sport.
Leadership: donne e uomini devono avere le stesse opportunità di partecipare ai processi decisionali a tutti i livelli e nell’intero sistema sportivo; devono essere rappresentati in maniera equa nei diversi organismi dirigenziali e in tutte le posizioni di potere.
Educazione e sport: donne e uomini di qualunque età devono avere lo stesso diritto di praticare diversi sport e sviluppare competenze nel campo dello studio dello sport. Entrambi i sessi devono essere in grado di sviluppare il proprio impegno sportivo lungo tutto l’arco della vita. Gli insegnanti di educazione fisica, gli allenatori e altre figure professionali che lavorano all’interno di diverse agenzie formative devono avere coscienza delle discriminazioni di genere nello sport e devono adottare e implementare i principi dell’uguaglianza di genere.
Ricerca e comunità scientifiche: donne e uomini devono avere le stesse opportunità di diventare membri delle comunità scientifiche e influenzare teorie, metodi e sistemi di ricerca. Donne e uomini devono avere un uguale trattamento a tutti i livelli e in ogni campo delle scienze sportive.
Donne sport e media: i mass media hanno un rande impatto sullo sviluppo culturale dell’Unione europea e devono essere i primi ad abbracciare i principi e i valori delle politiche di genere, nonché la priorità e le raccomandazioni presentate in questa Carta.
Spettatori e tifosi: le donne devono avere le stesse opportunità degli uomini di esprimere la propria passione sportiva da tifose e partecipare come membri di un gruppo ultras. Il tifo femminile deve essere rispettato e le donne devono avere l’opportunità di ricoprire ruoli dirigenziali nei gruppi e di non essere considerate semplici spettatrici.