TERAMO – Storie di ordinario degrado, di angoli di città abbandonati a se stessi, esposti al vilipendio e uccisi due volte: dapprima dai vandali e poi dall’amministrazione che non si preoccupa di porre rimedio. Sotto la lente di ingrandimento torna ancora una volta piazza Sant’Anna, al centro nei mesi passati di danneggiamenti della chiesa e di aggressioni ad anziani. Le foto che www.emmelle.it pubblica in questo articolo sono evidenti: gli arredi sono stati divelti e spostati in giro per la piazza, gli spazi dietro alla struttura che protegge gli scavi archeologici trasformati in bivacchi, sedie utilizzate nelle recenti manifestazioni rubate e buttate come rifiuto, bottiglie rotte e rifiuti dappertutto, impianti di illuminazione e fari elettrici strappati dalle sedi per togliere luce negli angoli nascosti, rastrelliere per le biciclette piegate e private delle viti di aggancio a terra. Insomma, una piazza trasforrmata nell’inno alla devastazione, trasformata e resa idonea ai propri fini. Più volte i residenti hanno segnalato il degrado e i dannegiamenti ma ad oggi la situazione è sempre la stessa e l’erba nelle aiuole attorno agli scavi cresce alta. Non solo: una delle foto mostra la situazione che può essere mostrata, soprattutto ai turisti, attraverso gli oblò sul pavimento della via dinanzi al sito museale del mosaico del leone: erbaccia incolta tra i ruderi non fa certo fare una bella figura all’attenzione che la comunità rivolge ai tesori archeologici.
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