GIULIANOVA – E’ sconvolta la comunità parrocchiale e l’intero quartiere dell’Annunziata a Giulianova Lido per le notizie che rimbalzano dall’Umbria e che vogliono una figura conosciutissima come il viceparroco don Elvio Re, 62 anni, accusato di tentata violenza sessuale e rinchiuso nel carcere perugino di Capanne (nella foto). La notizia è stata un fulmine a ciel sereno, soprattutto per quei particolari che arrivano dagli ambienti investigativi: a denunciare il prete è una donna di 50 anni che vive ad Assisi e che lui sarebbe andato a trovare a casa, tentando di stuprarla dopo averle strappato i vestiti. Don Elvio è stato arrestato martedì mattina ma la notizia si è appresa soltanto ieri. La donna si è rivolta ai carabinieri della stazione di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi, dove sarebbe arrivata con e vesti strappate e in stato confusionale, raccontando ai militari quanto le fosse accaduto. Al violento e improvviso geto di don Elvio Re, la dona avrebbe reagito con veemenza al punto da metterlo in fuga. Secondo quanto si è appreso, tra la donna e il sacerdote c’era stato un precedente: una denuncia presentata dalla donna poche settimane fa per molestie telefoniche. I due si erano conosciuti tramite la figlia della signora che aveva fatto amicizia con don Elvio nelle Marche, regione di origine del parroco. Il sacerdote, una volta ottenuto il numero di telefono della 50enne, avrebbe iniziato a chiamarla con insistenza. Si sarebbe presentato come don Angelo e ogni conversazione avrebbe avuto un contenuto sessuale. Episodi segnalati dalla donnam che aveva anche presentato una denuncia nello scorso mese di agosto. Poi, il fatto di martedì, sul quale la procura perugina sta cercado di fare piena luce. Mentre a Giulianova e nella parrocchia della Santissima Maria Annunziata di Giulianova attendono di capire la verità. Don Elvio è originario di Macerata, ed è stato ordinato sacerdote nel 1995. Nel quartiere giuliese è molto conosciuto.
Il vescovo lo sospende dalle funzioni. Sulla vicenda, in serata, è arrivata la presa di posizione del vescovo di Teramo e atri, monsignor Michele Seccia. Dicendosi «sorpreso, esterrefatto, meravigliato e profondamente addolorato dalla notizia che un sacerdote abbia messo in atto comportamenti non consoni all’esercizio del suo ministero, tanto più rivolti a danno della persona», l’alto prelato ha provveduto a incaricare un avvocato (Massimo Spaccasassi) con il compito di seguire da vicino la vicenda e chiarirne tutti i contorni. Rimettendosi alla competenza della magistratura per gli aspetti giuridici, Seccia sotto il profilo canonico si rimette a quanto stabiliti dal diritto ecclesiastico, che ricomprende quanto contestato a don Elvio Re nella fattispceie prevista dall’articolo 1395 del Codice di diritto canonico. Di conseguenza, il vescovo sospenderà il sacerdote don Elvio Re “da tutte le funzioni del ministero presbiterale in modo cautelativo e per il tempo necessario a chiarire i fatti sia a livello civile che canonico”.