TERAMO – La Squadra Mobile di Ascoli Piceno ha eseguito all’alba di oggi cinque ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettante persone residenti ad Ascoli, Pescara e Torre del Greco, ritenute rapinatori seriali. Sono tutte accusate di aver compiuto assalti a rivendite di preziosi nelle province di Ascoli, Pescara, Teramo e Chieti. I dettagli dell’operazione ‘Plunners’ sono stati illustrati dal capo della squadra mobile di Ascoli Roberto Di Benedetto. In carcere, per ordine del gip di Teramo Domenico Canosa, che ha accolto la richiesta del pm Luca Sciarretta, sono finiti Vitantonio Gasparro, 33 anni, di Pescara, residente ad Ascoli, e la compagna romena di 27 anni, A.D.S., ai domiciliari in quanto madre di due figli; Giuseppe Scafa, 32 anni, Roberto Perez, di 37, entrambi di Torre del Greco e Davide Cecchini, 22 anni, di Pescara. L’indagine ha preso il via dopo una rapina che sarebbe stata compiuta da Scafa e Perez il 27 ottobre 2012 in una gioielleria di Ascoli Piceno; durante l’assalto, la titolare fu scaraventata a terra e le fu puntata una pistola alla tempia. I banditi fuggirono con un bottino di 12 mila euro. Nella colluttazione uno dei banditi perse un paio di occhiali, mentre l’altro lasciò sul bancone un quotidiano sportivo aperto sulla pagina dedicata a una squadra di calcio campana, nonché l’impronta di una mano. I due, peraltro, erano stati fermati qualche giorno a Pescara, ma in particolare a Scafa si è giunti grazie alla descrizione fatta dalla titolare della gioielleria. Gli investigatori sono quindi risaliti a tutti i componenti della banda, composta da Gasparro, che secondo l’accusa era il capo, dalla compagna (nel frattempo uscita di scena perchè incinta) e dagli altri arrestati. Alla banda vengono contestate a vario titolo anche altre rapine: quella compiuta il 16 giugno 2012 in una gioielleria di Roseto degli Abruzzi con un bottino di 230 grammi di oro per un valore di 8.250 euro, compiuta dopo aver spruzzato spray urticante agli occhi della titolare; la rapina del 21 agosto 2012 in una gioielleria di Chieti Scalo, bottino 24 mila euro, anche in questo caso con l’uso di spray urticante; il 3 ottobre 2012 a un ‘Compro oro’ di Macerata, dove il titolare è stato minacciato con una pistola. Vengono contestate anche tre tentate rapine: una del 30 novembre 2012 in una gioielleria di Roseto degli Abruzzi e due tentate l’1 dicembre 2012 a Pescara e a San Benedetto del Tronto, dove due di loro vennero arrestati.
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