Sci: sciopero a Natale, impianti fermi in Alto Sangro

TERAMO – Protesta mancati fondi da Regione, bloccato innevamento – A Natale fermi gli impianti sciistici del comprensorio più grande del centro Italia, quello dell’Alto Sangro in Abruzzo. I dipendenti hanno indetto uno sciopero per il 25 e il 26 dicembre per protestare contro i mancati fondi da parte della Regione, per l’innevamento programmato, attesi da due anni. A rischio chiusura di oltre 100 chilometri di piste. In pericolo 300 posti di lavoro diretti. E la neve si trasporta con i camion. I lavoratori hanno chiesto un incontro urgente al governatore Chiodi. I dipendenti delle società interessate che gestiscono gli impianti nel comprensorio Alto Sangro, si sono riuniti in un’assemblea domenica pomeriggio al termine della quale hanno stilato un verbale programmando la mobilitazione. Verbale firmato da circa 180 lavoratori. La protesta riguarda un bacino sciistico con 27 impianti, oltre 100 chilometri di piste e una portata oraria complessiva di 42 mila persone. I lavoratori mettono in evidenza "le serie preoccupazioni per il futuro delle aziende e soprattutto per il profilo occupazionale che vien messo a repentaglio dalla carenza infrastrutturale del bacino". Secondo i lavoratori, la cui categoria non usufruisce degli ammortizzatori sociali, il completamento dell’impianto di innevamento programmato, che prevede l’ampliamento dei bacini idrici di accumulo, "non è più rinviabile alla luce della necessità di determinare le normali condizioni delle piste che consentono l’apertura degli impianti e delle innumerevoli attività commerciali ad essi strettamente connessi". In questi giorni la necessità di innevare le piste, nel top della stagione turistica, è stata coperta con l’utilizzo di camion e gru e lo sforzo da parte dei lavoratori stessi. Per l’innevamento programmato atteso dall’autunno del 2011, la Regione ha stanziato 8 milioni di euro che ad oggi, sottolineano i lavoratori riuniti in assemblea, non sono ancora messi a disposizione della comunità montana che rappresenta l’ente attuatore. Si attende ora l’esito dell’incontro urgente chiesto dal presidente della Comunità montana, Vincenzo Patitucci, con il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi.