TERAMO – Dopo tre giorni di occupazione dei locali dell’ex Oviesse l’amministrazione decide di dire la sua verità. Il sindaco Brucchi ha convocato una conferenza stampa per dire «basta con le falsità e le strumentalizzazioni», annunciando la richiesta di danni presentata agli organi competenti e quella di rientrare in possesso della struttura occupata. «Questa città non vuole quella occupazione», ha detto alzando la voce, e adesso dimostreremo cosa questa amministrazione stava e sta facendo per quel sito.
Il bando per l’affitto è andato deserto. Il sindaco ha annunciato che il bando per l’affitto, per individuare cioè chi succedesse all’Oviesse, non ha ricevuto proposte. «Questo nonostnte avessimo avuto contatti con aziende e imprenditori interessati: è ovvio che la vicenda ha inciso e pesantemente sull’interesse di qualcuno a investire lì. Di questo qualcuno ne risponderà: abbiamo presentato attraverso l’Avvocatura comunale tutta la documentazione necessaria a chi di dovere per tutelare il comune e chiedere i danni».
Gli occupanti chiedono lo spazio per una mostra attraverso il prefetto. «Il prefetto Crudo mi ha consegnato una lettera degli occupanti che mi chiedono l’autorizzazione per organizzare una mostra di opere contemporanee nonostante la non agibilità dei locali: per me quel locale è inagibile, la legge va rispettata». A chi gli chiedeva se avesse chiesto o meno lo sgombero, Brucchi ha precisato di «non avere titolo per chiedere lo sgombero. Ho chiesto di rientrare in possesso dei locali che sono dei cittadini teramani e non di Brucchi».
«Quei locali sono parte integrante del nuovo teatro: ecco il progetto». Brucchi ha poi illustrato, assieme all’assessore al piano strategico, Gianni Agostinelli, il progetto del nuovo teatro che dovrebbe sorgere al posto dell’attuale, uno delle quattro idee originarie che individuavano la realizzazione del nuovo teatro in un posto tra piazza Verdi, l’ex stadio comunale, l’ex Regina Margherita. Nel vecchio cine teatro di via Rozzi è l’unica dstinazione fattibile, hanno spiegato gli amministratori e quei locali dell’ex Oviesse «sono parte integrante del progetto per cui servono circa 7-8 milioni di euro. Avremo dovuto presentare il progetto a 100 giorni dalle elezioni, lo facciamo ora per ovvi motivi e per zittire qualcuno che parla a vuoto». Ma allora perchè è stato bandita la gara per l’affitto di quei locali: «Perchè si tratta di un progetto a breve-medio termine – hanno aggiunto Brucchi e Agostinelli – e stavamo cercando i soldi per pagarlo con fondi propri oltre quelli della Fondazione attraverso la valorizzazione di due terreni comunali a Piano d’Accio e un contributo di un milione della Provincia. Step che avrebbero lasciato vuoti quei locali per almeno un altro anno e mezzo: pensate che sarebbe stato accettato quel ‘buco’ nel centro città, anche dagli stessi che oggi protestano?». In uei locali oggi occupati, Brucchi dice che saranno localizzati camerini, magazzini, spazi che permetteranno di realizzare un palco più ampio, un ristorante del teatro.
«E’ campagna elettorale per tutti: lì c’è ogni giorno un candidato sindaco». «Gli spazi culturali per i cittadini e soprattutto per i giovani ce ne sono a Teramo e sono a disposizione di chi li chiede – sostiene il sindaco -. Lì c’è stata soltanto la volontà di occupare uno spazio privato, se volevano qualcosa per la cultura potevano chiederlo. Questa città non vuole questa occupazione perchè ha capito che viene sfruttata da una lista di una ben preciso candidato sindaco che ogni giorno è lì perchè crede di poter trarre una utilità elettorale da questa situazione. Ma io non ci sto».
Agostinelli: «Sul progetto del nuovo teatro sono stati invitati a discutere ma non c’erano». E’ stato l’assessore Agostinelli ha sottolineare che sul progetto del nuovo teatro, sull’individuazione del nuovo sito, già all’indomani della venuta meno del project con la Straferro, il comune ha avviato una serie di consultazioni, anche con quattro forum e la pubblicazione sul sito: «Tra gli invitati a farlo c’erano anche quelli che oggi occupano e le loro associazioni, così come il potenziale candidato del Pd, Manola Di Pasquale, che oggi dice che le decisioni le prendiamo nelle segrete stanze: nessuno di loro si è mai presentato o ha fatto proposte o commenti».
«Sul nuovo teatro interpelleremo i cittadini nel grande referendum del 25 maggio». La voglia di provocazione non abbandona il primo cittadino che in chiusura lancia la sfida, proprio sull’argoen to nnuovo teatro. «E’ stato approvato un regolamento nell’agosto scorso su come indire i referendum comunali. I tempi per farlo sono approssimativamente sui 6 mesi. Troppo tempo… Noi li anticiperemo: sul nuovo teatro noi interpelleremo i cittadini attraverso un referendum, il più grande dei referendum, quello fissato per il 25 maggio. Allora i teramani saranno chiamati ad esprimersi, dire se piacerà il progetto di Brucchi sul nuovo teatro o quello di qualcun altro, che però non vedo ancora…».